Regia: Ferzan Ozpetek.
Cast: Riccardo Scamarcio, Nicole Grimaudo, Alessandro Preziosi, Ennio Fantastichini, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Ilaria Occhini, Bianca Nappi, Massimiliano Gallo, Paola Minaccioni, Emanuela Gabrieli, Carolina Crescentini, Giorgio Marchesi, Gianluca De Marchi, Daniele Pecci, Matteo Taranto, Carmine Recano.
Trama: La famiglia Cantone è proprietaria di uno dei più importanti pastifici del Salento. La nonna aprì l'azienda assieme al cognato, di cui è stata segretamente innamorata per tutta la vita, e ora quegli impulsi sopiti ricadono sulle abitudini di una famiglia schiava del perbenismo alto-borghese. Il rientro a casa del rampollo più giovane Tommaso, trasferitosi a Roma per studiare economia e commercio, è il momento per la famiglia di sancire ufficialmente il passaggio della gestione aziendale ai due figli maschi. Tommaso è pronto a sconvolgere i piani del pater familias dichiarando apertamente la propria omosessualità e il desiderio di seguire aspirazioni letterarie, ma durante la cena ufficiale per festeggiare il nuovo corso aziendale, viene anticipato dal fratello maggiore Antonio che, dopo tanti anni di fedele servizio agli affari di famiglia, si dichiara omosessuale prima di lui e viene per questo espulso dalla casa e dalla direzione dell'azienda. Per non distruggere definitivamente l'orgoglio del padre, già colto da un collasso al momento della rivelazione, a Tommaso non resta altro che dissimulare le proprie preferenze sessuali e assecondare momentaneamente gli oneri familiari. (da mymovies.it)
Ho cercato il topic, ma non l'ho trovato. Occhio che potrebbero esserci spoiler.
Visto Lunedì, è stato il mio primo Ozpetek. Ammetto di essere andato al cinema, perché non avevo nulla da fare, e questo è uno dei pochi film di questo periodo che mi interessavano (l'altro è
Gamer, ma più per la presenza di Michael C. Hall che per altro). Detto in soldoni, perché per fortuna questo film non è di quelle cose complesse e concettose: è un film simpatico, carino, che diverte (ma non aspettatevi le grasse risate, anche se la scena della cena tra la famiglia di Scamarcio e i suoi amici è veramente divertente), ma che visto, un po' scivola nella mente, anche se tacciarlo di bruttezza sarebbe un'operazione di disonestà intellettuale senza pari. Va preso per quel che è: un onesto prodotto, carino, ma neanche una cosa memorabile. Il difetto principale della pellicola (se di difetto si può parlare) è che alcuni personaggi, come il padre dei due protagonisti, o gli stessi amici di Tommaso (Scamarcio), sono parecchio stereotipati (ma forse è una cosa voluta). Anche il personaggio della nonna (che io all'inizio avevo preso per la Buy invecchiata): è un bel personaggio (e la scena del suo suicidio è la migliore, per come è girata e per il modo con cui compie il gesto), ma che "palle" (consentitemi di dirlo) questi personaggi anziani che sono i più moderni del gruppo. Comunque sia, gli attori sono bravi (e quant'è bella Nicole Grimaudo) e il film mostra anche scorci del Salento, luogo importante per la cultura italiana, perché è lì che De Martino, uno dei più grandi antropologi italiani (il più grande?) condusse le sue ricerche sul tarantismo.
Voto: 6.