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Non lasciarmi
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Non lasciarmi, di Mark Romanek, 2010

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Arcadia1983
view post Posted on 24/3/2011, 12:23




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Titolo originale: Never Let Me Go
Regia: Mark Romanek
Cast: Carey Mulligan, Andrew Garfield, Keira Knightley, Isobel Meikle-Small, Ella Purnell, Charlie Rowe, Charlotte Rampling, Sally Hawkins, Nathalie Richard, Andrea Riseborough, Domhnall Gleeson, Hannah Sharp, Lydia Wilson, Oliver Parsons, Gareth Derrick, Kate Bowes Renna, Christina Carrafiell, Luke Bryant, Fidelis Morgan, Damien Thomas, David Sterne, Anna Maria Everett, Monica Dolan, Chidi Chickwe.
Soggetto: Ishiguro Kazuo
Sceneggiatura: Alex Garland
Casa di produzione: Dna Films, Film 4
Casa di distribuzione italiana: 20th Century Fox
Trama: Una donna ricorda il suo passato, quando assieme agli amici Ruth e Tommy ha trascorso l'infanzia in una scuola apparentemente idilliaca, isolata nelle campagne inglesi senza nessun contatto o conoscenza del mondo esterno. Ormai adulti, i tre amici si riuniscono per affrontare gli oscuri segreti sepolti nel loro comune passato... (da Wikipedia)

Boh, io apro il Topic. Domani esce il nuovo film di Mark Romanek (One Hour Photo) tratto dall'omonimo romanzo di Ishiguro Kazuo (Quel che resta del giorno) e con un trio di protagonisti molto interessante: la brave e belle Carey Mulligan (che ho apprezzato in An Education come ho avuto modo di dire), Keira (l'avete vista nel nuovo spot Chanel? :wub:) e l'astro nascente Andrew Garfield.

Poiché non mi pare di aver beccato in TV il trailer italiano, eccolo:



Il film è stato accolto bene dalla critica internazionale (ma ha avuto scarso successo ai botteghini americani, a fronte di un budget di 15 milioni ne ha incassati poco più di 6) e da quella italiana (quelle che ho letto, un paio, tra cui la Aspesi su Repubblica spoilerosa come al solito e quella di Bernocchi su BadTaste: da spanciare dal ridere alcuni commenti).

Noodles ha letto anche il romanzo, per cui se vuole può parlarcene.

Edited by Mr.Noodles - 25/3/2011, 00:24
 
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Destiny production films
view post Posted on 24/3/2011, 13:52




Sinceramente One Hour Photo mi aveva deluso.
Penso che questo sia stato il flop di Robin Williams....
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 24/3/2011, 21:00




locandina copiata da questa?


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più quella di Requeim for a dream *asd*
 
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Andrew.
view post Posted on 24/3/2011, 22:39




In pratica la trama svelta tutto il film :P
 
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Arcadia1983
view post Posted on 25/3/2011, 07:33




Mah, le locandine si somigliano, e non sarebbe la prima volta. Comunque ieri ho scorso anche la rece di quell'altro sfigato - non a caso è "compagno di merende", lui e tutta la cricca pessima della tv di cui fa parte, di quell'altro cretino di Bernocchi - di Federico Gironi (ComingSoon.it: sapete che ha la pagina fan su Facebook? Manco fosse André Bazin: uno che dà quattro pizze a V for Vendetta parlandone come di un capolavoro immarcescibile della cinematografia mondiale e poi mi stronca Black Swan. Ma andasse a farsi una doccia e a tagliarsi quella barba da pseudo-intellettuale all'amatriciana: la barba non ti rende intelligente, Federico, in effetti, manco la sua assenza, ma son dettagli) e pure ha avuto belle parole. Io, oggi, se posso, vado a vederlo.

PS: Chiedo scusa se ho urtato la sensibilità di qualcuno.

Edited by Arcadia1983 - 25/3/2011, 08:29
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 25/3/2011, 11:21




be' ma Gironi è molto meglio di Bernocchi... comunque pur nn avendo letto la recensione ho visto che Mazzarella (solitamente incontentabile) su FilmTv gli ha dato 7 e l'ha recensito positivamente (vabè che si è pisciato addosso per "Rango", ma vabè...)

comunque lo vedrò tra oggi e domani chè lo devo recensire. farovvi saper ;)


PS: ho modificato la trama, dopo la giusta considerazione di Andrew
 
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Arcadia1983
view post Posted on 25/3/2011, 11:40




CITAZIONE (Mr.Noodles @ 25/3/2011, 11:21) 
be' ma Gironi è molto meglio di Bernocchi...

A me fanno schifo entrambi. E no, non è perché solitamente stroncano magari attori e attrici e film che mi piacciono, ma per il loro atteggiamento, simile a tantissima gente che affolla le riviste, i blog e i Forum di cinema. Per loro vale lo stesso discorso che faceva Zappa: "Le riviste di musica sono scritte da gente che non sa scrivere, che intervista gente che non sa parlare, per gente che non sa leggere". A parte le eccezioni, ovviamente: tra cui ci metto questo Forum.

CITAZIONE
comunque pur nn avendo letto la recensione ho visto che Mazzarella (solitamente incontentabile) su FilmTv gli ha dato 7 e l'ha recensito positivamente (vabè che si è pisciato addosso per "Rango", ma vabè...)

Sì, ne parlano bene. Specie delle interpretazioni degli attori, tutti bravi si dice, dalla Mulligan a Garfield a Keira (che "strano" che sia brava in un film, vero? :rolleyes:).

CITAZIONE
comunque lo vedrò tra oggi e domani chè lo devo recensire. farovvi saper ;)

Grazie ;). Tu sei uno dei pochi di cui mi fido.

CITAZIONE
PS: ho modificato la trama, dopo la giusta considerazione di Andrew

Sì, grazie, scusate, non me n'ero reso conto.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 25/3/2011, 21:21




Visto oggi. L'8 al sondaggio è il mio.
SPOILER (click to view)
Faccio outing: prima di scendere stavo per mandare una mail di fuoco a quella merda umana che risponde al nome di Federico Gironi, la faccenda V for Vendetta-Black Swan (questo ha davanti i capolavori e non li riconosce, la gente lo sta a sentire!, e mi faccio sempre più convinto che il problema del cinema italiano non sono solo gli attori, i registi, gli sceneggiatori, ma anche i "critici", o supposti tali, ma del resto questo è il paese in cui la competenza non viene riconosciuta) non mi è andata giù e poi ho letto commenti acidi sull'attrice che vedete nella mia firma, ma il vero motivo è stato appunto la faccenda V for Vendetta-Black Swan (tanto mi sono abituato e poi, anche se non si dovrebbe parlare degli assenti, anche il nostro Lorenzo ha avuto parole dure per lei e mica mi sono arrabbiato), ma poi ho pensato che a dementi del genere si fa un favore a dargli troppa importanza (tanto mò arriva la Terza Guerra Mondiale e gente simile verrà finalmente tolta di mezzo), e non parlo di Lorenzo.

Quindi sono sceso e sono andato al cinema. E ho visto il film, davvero bello, ben recitato da tutt'e tre i protagonisti che danno forza e vita ai propri personaggi (anche se la scena tra Ruth e Kathy su Tommy è leggermente migliore in originale), ben diretto da Romanek che ha deciso giustamente di rivolgersi ai personaggi e lasciare il resto nelle sfumature (non si sa molto del mondo che circonda la scuola, anche in effetti il mondo di fuori viene visto per poco), ben scritto (non ho letto il libro ma penso che non fosse facile adattare il romanzo), un po' angosciante ma visto il tema ci sta pure.

PS: Ho un'aggiunta. Più su ho detto a Noodles: "tu sei uno dei pochi di cui mi fido". Aggiungo ora "e che stimo" ;).

Edited by Arcadia1983 - 26/3/2011, 08:03
 
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World ^_^
view post Posted on 26/3/2011, 10:41




Per certi versi già la base è un po' una garanzia: è tratto dal romanzo omonimo di Kazuo Ishiguro, già autore di Quel che resta del giorno, da cui James Ivory ha tratto senza dubbio il suo film migliore.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 26/3/2011, 10:52




CITAZIONE (World ^_^ @ 26/3/2011, 10:41) 
Per certi versi già la base è un po' una garanzia: è tratto dal romanzo omonimo di Kazuo Ishiguro, già autore di Quel che resta del giorno, da cui James Ivory ha tratto senza dubbio il suo film migliore.

Libro che ho deciso di comprare.

PS: Comunque scusate per le sfuriate e tutto con cui ho sporcato questo Topic, ma in 'sto periodo sono sotto esame e tesi e quindi teso (scusate il gioco di parole) e devo sfogarmi.

PPS: Vabbe', nota personale: è diventato il mio secondo film preferito con lei protagonista.
 
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Mr.Noodles
view post Posted on 27/3/2011, 13:31




la prima parte, a forza di volerci metter eil più possibile, risulta tirata via e troppo compressa. però nel complesso è buono, delicato e struggente e con tre ottimi protagonisti. andatelo a vedere anche perchè sulle tematiche si può fare molta conversazione da salotto borghese :P
 
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Clint1994
view post Posted on 28/3/2011, 14:04




Forse lo vado a vedere, ma qui a padova c'è solo in una sala...

CITAZIONE
PPS: Vabbe', nota personale: è diventato il mio secondo film preferito con lei protagonista.

Qual è il primo?
 
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Arcadia1983
view post Posted on 28/3/2011, 14:21




Ti ho risposto in privato, Clint.

PS: Da me (provincia tra Napoli e Caserta) è presente in ben tre sale.
 
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Arcadia1983
view post Posted on 28/3/2011, 20:16




Col suo permesso, pubblico l'ottima (come sempre) recensione di Noodles: www.ondacinema.it/film/recensione/non_lasciarmi.html

CITAZIONE
"Non lasciarmi" di Kazuo Ishiguro è stato uno dei pochi - e giustificati - casi letterari degli anni 2000. Definito da molte testate come uno dei migliori se non addirittura il migliore romanzo del decennio, la potente parabola distopica di Ishiguro contava su mezzi molto letterari e affilava le lame dei generi per una storia densissima, la cui narrazione in prima persona saltava nel tempo addensando i ricordi dell'assistente Kathy H. in un'atmosfera volutamente nebulosa e sospesa che si fa più netta col passare del tempo e dei capitoli. Nel film di Mark Romanek l'intreccio è ridotto a unico lungo flashback che ordina gli eventi cronologicamente, rendendo anche più chiari i contorni e le sfumature dei misteri che avvolgono i destini dei "donatori". Si perviene quindi al dubbio che la mancanza dell'inquietudine che attraversava il romanzo di Ishiguro e si andava rivelando per una suspense disinnescata (praticamente si intuisce la verità e quando essa viene affermata, pur atterrendo, non sorprende), sia un quid che costringa la pellicola a comprimere i tempi, a carrellare gli eventi dell'infanzia con eccessiva celerità, riuscendo a trovare un ritmo equilibrato e posato solo nella seconda parte. Probabilmente l'ingerenza in fase di scrittura dello stesso autore, qui in veste di executive producer, può essere stata tanto pesante da costringere a quella fedeltà letterale che non è necessariamente foriera di riuscita cinematografica.

Pertanto i limiti dell'opera seconda di Mark Romanek si trovano praticamente nell'adattamento, poiché a ben vedere il film nella sua sostanza si fa pregevole. La regia geometrica di Romanek segue i bambini con la stessa dolcezza e timore con cui guarda gli adulti. L'alternanza di campi lunghissimi, lunghi e medi è volta a raffreddare un materiale emotivo magmatico, avendo poi l'intelligenza di intercettare i primi piani e cogliere l'incrinatura di un labbro, la discesa di una lacrima, uno sguardo distolto. La resa atmosferica, dall'istituto di Hailsham fino ai Cottage e ai centri di completamento, è perfettamente aderente allo spirito del romanzo, disvelando un mondo esterno suddiviso tra gli autunnali colori della campagna inglese e le architettura squadrate, replicate e spersonalizzate della città.
I tre personaggi si muovono come eterni fanciulli in una realtà sempre estranea e per loro crudele, dove hanno e avranno per sempre qualcosa da imparare, soprattutto su di sé, sul loro ruolo nella società. Molto deve il film alle interpretazioni: Carey Mulligan dà a Kathy la giusta dose di dolcezza e forza d'animo, così come il sorriso di Andrew Garfield fornisce un'adolescenziale impaccio a Tommy; anche se forse l'interpretazione più sorprendente, dato il tempo contenuto di presenza in scena, è la regressione di Keira Knightley (impressionante anche la vicinanza con la sua interprete da bambina), inizialmente forte e svettante su tutti, infine pallida smunta e spezzata dall'inizio del ciclo di donazione.

"Non lasciarmi" mostra con l'inquietante ricollocamento temporale nella realtà distopica la possibilità di un progresso medico dove la libera clonazione ha strutturato una società cannibale, il cui unico scopo è prolungare il più possibile la vita degli uomini a scapito di "povere creature" plasmate a nostra immagine e somiglianza, ma destinate a una vita limitata. Al contrario di molte opere su simili tematiche quello che stupisce è l'inoppugnabilità di questa premessa: a Kathy, Tommy, Ruth non solo non è data la possibilità di fuggire il loro destino, ma sono gli stessi personaggi a non tentare niente che non sia "legale" per non sottrarsi a quella catena di eventi predeterminata. Fin dall'infanzia venivano abituati a cantare il tremendo futuro che li attendeva: l'inno ad Hailsham che sentiamo all'inizio (e poi sul finire dei titoli di coda) parla proprio dei corpi che oggi stanno cantando e che un giorno saranno smembrati, e si volteranno indietro ai giorni felici della loro infanzia, al periodo ovattato e protetto al quale tutti si sentono legati. Consci dell'indispensabile importanza per le altre persone, che grazie a loro sopravvivranno, si consegnano nelle mani dei loro creatori/aguzzini. E' l'essere umano che si limita a essere solo corpo, neutra sacca di organi.

La progressione drammatica, suturata dai nostalgici archi di Rachel Portman, che porta alla consapevolezza del perfido meccanismo del mondo, ha il suo apice nel finale straziante, dove la voce di Carey Mulligan considera bladerunneriamente su donatori e riceventi. Forse le loro vite non sono poi così diverse dalle persone che salvano. Nessuno capisce fino in fondo cosa ha passato e ciascuno crede di non aver avuto abbastanza tempo. Eppure, è già tempo di morire.

 
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Arcadia1983
view post Posted on 29/3/2011, 11:44




Rispondo alla recensione di Noodles, non per altro (io concordo con la sua recensione, tranne che per alcune cose e per il voto), ma per dare modo di approfondire alcune cose che Venerdì non ho detto (anche a causa degli eventi "contingenti" :rolleyes:). Qualche spoileruccio potrebbe esserci.

CITAZIONE
"Non lasciarmi" di Kazuo Ishiguro è stato uno dei pochi - e giustificati - casi letterari degli anni 2000. Definito da molte testate come uno dei migliori se non addirittura il migliore romanzo del decennio

Come detto, libro che ho deciso di comprare. Anzi, a dir la verità l'avrei comprato proprio Venerdì, ma la libreria Mondadori del centro commerciale (dove è il multisala in cui sono andato a vederlo, assieme ad altre quattro persone, un figlio e una madre e una coppia anziana) non l'aveva.

CITAZIONE
la potente parabola distopica di Ishiguro contava su mezzi molto letterari e affilava le lame dei generi per una storia densissima, la cui narrazione in prima persona saltava nel tempo addensando i ricordi dell'assistente Kathy H. in un'atmosfera volutamente nebulosa e sospesa che si fa più netta col passare del tempo e dei capitoli.

Interessante. Da come dici, il libro era "intrasponibile".

CITAZIONE
Nel film di Mark Romanek l'intreccio è ridotto a unico lungo flashback che ordina gli eventi cronologicamente, rendendo anche più chiari i contorni e le sfumature dei misteri che avvolgono i destini dei "donatori".

Forse era inevitabile far così.

CITAZIONE
Si perviene quindi al dubbio che la mancanza dell'inquietudine che attraversava il romanzo di Ishiguro e si andava rivelando per una suspense disinnescata (praticamente si intuisce la verità e quando essa viene affermata, pur atterrendo, non sorprende)

Oddìo, io our conoscendola, quando la verità viene rivelata, un po' ci son rimasto.

CITAZIONE
sia un quid che costringa la pellicola a comprimere i tempi, a carrellare gli eventi dell'infanzia con eccessiva celerità, riuscendo a trovare un ritmo equilibrato e posato solo nella seconda parte.

Ho letto dell'infanzia: ma appunto, forse era inevitabile far così.

CITAZIONE
Probabilmente l'ingerenza in fase di scrittura dello stesso autore, qui in veste di executive producer, può essere stata tanto pesante da costringere a quella fedeltà letterale che non è necessariamente foriera di riuscita cinematografica.

Ritieni che se Ishiguro non fosse stato produttore esecutivo (come del resto lo stesso sceneggiatore, Alex Garland), il film avrebbe avuto un andamento diverso? E se Ishiguro stesso fosse stato lo sceneggiatore? (Domande che faccio senza alcun spirito polemico, eh? Così, per chiedere).

CITAZIONE
La regia geometrica di Romanek segue i bambini con la stessa dolcezza e timore con cui guarda gli adulti. L'alternanza di campi lunghissimi, lunghi e medi è volta a raffreddare un materiale emotivo magmatico, avendo poi l'intelligenza di intercettare i primi piani e cogliere l'incrinatura di un labbro, la discesa di una lacrima, uno sguardo distolto.

Tra l'altro questo è il primo film di Romanek che vedo: pur non essendo chissà quale maestro (è chiaramente un artigiano) ho trovato il film ben diretto, con discrezione. Tra l'altro avevo letto che la provenienza pubblicitaria e videoclippara del regista si sentisse. A me non è sembrato, anzi.

CITAZIONE
La resa atmosferica, dall'istituto di Hailsham fino ai Cottage e ai centri di completamento, è perfettamente aderente allo spirito del romanzo, disvelando un mondo esterno suddiviso tra gli autunnali colori della campagna inglese e le architettura squadrate, replicate e spersonalizzate della città.

Il discorso sulla città è interessante e in effetti l'avevo notata anche io. Oltretutto non si dice nulla, a parte quando vanno a Norfolk, non si danno nomi, strade: potrebbe essere ovunque. E ho trovato questa cosa molto "politica", nel senso migliore del termine (non schierata insomma, né manifesta).

CITAZIONE
I tre personaggi si muovono come eterni fanciulli in una realtà sempre estranea e per loro crudele, dove hanno e avranno per sempre qualcosa da imparare, soprattutto su di sé, sul loro ruolo nella società.

La scena nella caffetteria (oltre a essere molto bella, per quanto non accada chissà che), per esempio.

CITAZIONE
Molto deve il film alle interpretazioni: Carey Mulligan dà a Kathy la giusta dose di dolcezza e forza d'animo, così come il sorriso di Andrew Garfield fornisce un'adolescenziale impaccio a Tommy

Questi due ce li vedremo agli Oscar, sul palco, nei prossimi anni :) ;) (Garfield volendo la meritava pure la nomination per The Social Network)

CITAZIONE
anche se forse l'interpretazione più sorprendente, dato il tempo contenuto di presenza in scena, è la regressione di Keira Knightley

Be', spero non sia solo per il ridotto contenuto di presenza in scena :P :D.
Scherzi a parte, non credo che il tempo sia contenuto (saranno una ventina di minuti su 103). Comunque, Giusé, sei stato l'unico (a parte la critica di Movieplayer) a sottolineare 'sta cosa: s'era parlato della grande prova della Mulligan (e ci sta), ma qui Keira è oggettivamente brava (ma lo è sempre ;) :D Scherzo!). Ora, nota personale, aspetto A Dangerous Method, che potrebbe essere l'occasione buona per far ricredere i critici italiani, ma ci spero poco (pure su London Boulevard, che se non sbaglio è stato girato dopo questo, con Farrell e per la regia dello sceneggiatore di The Departed, in uscita il 10 Giugno).

CITAZIONE
(impressionante anche la vicinanza con la sua interprete da bambina)

Come ti ho detto, io trovo molto più somigliante la bambina presa per interpretare Kathy (Carey Mulligan) da piccola.

CITAZIONE
inizialmente forte e svettante su tutti, infine pallida smunta e spezzata dall'inizio del ciclo di donazione.

La sua uscita di scena è la scena migliore del film, secondo me. Molto potente, pur nella sua apparente freddezza.

CITAZIONE
"Non lasciarmi" mostra con l'inquietante ricollocamento temporale nella realtà distopica la possibilità di un progresso medico dove la libera clonazione ha strutturato una società cannibale, il cui unico scopo è prolungare il più possibile la vita degli uomini a scapito di "povere creature" plasmate a nostra immagine e somiglianza, ma destinate a una vita limitata. Al contrario di molte opere su simili tematiche quello che stupisce è l'inoppugnabilità di questa premessa: a Kathy, Tommy, Ruth non solo non è data la possibilità di fuggire il loro destino, ma sono gli stessi personaggi a non tentare niente che non sia "legale" per non sottrarsi a quella catena di eventi predeterminata. Fin dall'infanzia venivano abituati a cantare il tremendo futuro che li attendeva: l'inno ad Hailsham che sentiamo all'inizio (e poi sul finire dei titoli di coda) parla proprio dei corpi che oggi stanno cantando e che un giorno saranno smembrati, e si volteranno indietro ai giorni felici della loro infanzia, al periodo ovattato e protetto al quale tutti si sentono legati. Consci dell'indispensabile importanza per le altre persone, che grazie a loro sopravvivranno, si consegnano nelle mani dei loro creatori/aguzzini. E' l'essere umano che si limita a essere solo corpo, neutra sacca di organi.

Tra l'altro credo che la musica dell'inno sia proprio di una scuola inglese. Comunque, il discorso che fai potrebbe far capire perché il film non abbia avuto grande successo commerciale, negli USA e (purtroppo) in Italia.

CITAZIONE
La progressione drammatica, suturata dai nostalgici archi di Rachel Portman

Ecco, sarebbe bello che agli Oscar 2012 la musica e la fotografia venissero nominate.

CITAZIONE
che porta alla consapevolezza del perfido meccanismo del mondo, ha il suo apice nel finale straziante, dove la voce di Carey Mulligan considera bladerunneriamente su donatori e riceventi. Forse le loro vite non sono poi così diverse dalle persone che salvano. Nessuno capisce fino in fondo cosa ha passato e ciascuno crede di non aver avuto abbastanza tempo. Eppure, è già tempo di morire.

Applausi. E il paragone con Blade Runner ci sta pure (anche a me l'ha ricordato).
 
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