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Festival di Roma: L'uomo che cade
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Festival di Roma: L'uomo che cade, World Entertainment

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canepa
view post Posted on 14/10/2010, 14:18 by: canepa




RECE FLASH by Tomcat: L’UOMO CHE CADE

Regia: 80 Gus Van Sant è un regista molto attento sia alle storie, che ai personaggi e anche in questa pellicola non si smentisce. Dopo film belli sia su Ck, che nel cinema reale, anche qui pone la sua mano per una regia accorta e segnata dai temi che lui ama particolarmente.
Sceneggiatura: 85 Credo che questa scenaggiatura sia una delle migliori che abbia letto. Perchè Gaetano dopo essere stato accusato di essere un fautore di film estremamente lunghi, qui riesce a condensare 257 pagine di libro e non la rende mai pesante. Parliamo di una storia dai toni volutamente lenti, molto riflessiva, dove ogni piccola cosa si va a intersecare con le altre, narrandoci storie e visuali di quello che è stato l’evento dell’11 settembre. Dialoghi ottimi reali, così come la caratterizzazione dei personaggi che sono tutti inquadrati nella vicenda, perfino la vicina seppur apparendo un secondo la vedi che esce dallo schermo. Un lavoro di cesello che ti angoscia portandoti a riflettere, con un finale che è la summa del film, che ti costringere non solo a riflettere e ricordarti cosa è stato il crollo delle twin towers, ma ti sciocca e ti costringe a mettere in moto le cellule grigie per darti una risposta.
Soggetto: 80 Seppur sia un evento epocale la caduta delle torri gemelle ha segnato più gli americani, che non il resto del mondo. Per forza di cose perchè ha colpito loro e noi per quanto ci possiamo sforzare, non riusciamo a capire fino in fondo quel sentimento che ha colto tutti loro. Noi ci ricordiamo sicuramente dove eravamo, siamo rimasti scioccati come Lianne davanti alla TV, non ci sembrava vero e siamo consci che è un evento che ha cambiato tutto, ma non è stato vicino a noi. Questa pellicola ci serve a addentrarci in quello che ha scatenato l’evento e a capire i sentimenti che ha scatenato; questo aspetto emerge prepotentemente sui colloqui fra Lianne, sua madre e Martin e quelli fra Lianne e la madre, dove la paranoia è prepotentemente presente. Ma anche nella scena di Lianne con la vicina. Quella è la reazione di chi si è sentito colpito sul vivo e inizia a diffidare di chi è diverso. Fa riflettere di come un evento incredibile possa segnare ancor più profondamente i bambini. Ma questa pellicola non è solo questo è anche la storia di un evento traumatico che riavvicina; la voglia di condividere l’evento distruttivo in maniera passionale con chi l’ha vissuto come lui. Minoritario è l’apporto alla storia dei terroristi che alla fine per me è la parte di storia che mi ha colpito di meno.
In merito al finale lo scervellamento può dare molti risultati. A me ne sono venuti in mente tre:
SPOILER (click to view)
La prima è che il tutto sia frutto della fantasia di Lianne che immagina cosa potrebbe essere stata la sua vita se Keith fosse tornato a casa; soluzione che non mi convince per il fatto del rapporto amoroso fra Keith e Florence. Potrebbe essere la proiezione mentale di Keith di cosa sarebbe successo se fosse tornato a casa; ma anche questa mi convince poco.
La terza è quella che Lianne, non sia la psicologa del gruppo di malati di Alzheimer, ma sia lei la paziente e l’orientale sia il medico, che chiede a lei di dirgli cosa sia successo e quindi il corollario della storia, sia frutto della sua mente malata.

Cast: 85 Un cast notevole con protagonisti assoluti uno Schreiber in grande spolvero, che mostra a mio avviso grandi doti attoriali, riuscendo a mostrare una serie di emozioni che abbracciano tutta la gamma umana, con grande intensità. Grandissima anche la Farmiga nel ruolo di Lianne, che come Schreiber riesce a trasmettere con forza ciò che Lianne prova. Piacevole la presenza della Spacek, nel riolo della madre, recitato in maniera impeccabile e anche quello di Skarsgaard che è un ottimo contraltare alla fobia imperante del momento.
Locandina: NA Non giudico una mia opera.
Musiche: 79 Una colonna Sonora che si sposa a meraviglia con tutte le scene. Una colonna sonora ricercata, perchè fatta di brani non conosciuti (anche se alcuni sono di altre colonne sonore). Forse l’unico che mi ha lasciato freddino è quello di Cohen.
Sito: NA
Voto complessivo: 80/100 Un grande film che a mio parere entrerà nella storia di CK. Perchè realizzato in maniera ineccepibile, ma soprattutto perchè si addentra in quello che ha suscitato negli USA il 9/11. Un film memorabile poi per regia, ritmo, lunghezza e grandi attori in splendida forma.

Il pregio/La cosa migliore del film: Il soggetto oltre a essere interessante e profondo, ti lascia qualcosa dentro.
Il difetto/La cosa peggiore del film: Peggiore in senso lato, può essere la parte dei terroristi che a mio avviso poteva anche non essere inserita.
Un consiglio al produttore: Nessuno perchè oltre a essere già bravo, ha migliorato la sintesi.
In vista dei CK Awards: Miglior film, migliore regia (Van Sant), migliore attore protagonista (Schreiber), migliore attrice protagonista (Farmiga), migliore attroe non protagonista (Skarsgaard), migliore attrice non protagonista (Spacek), miglior sceneggiatura non originale, miglior cast, miglior soggetto, migliori musiche.

Edited by canepa - 17/10/2010, 20:11
 
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