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Festival di Roma: L'uomo che cade
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Festival di Roma: L'uomo che cade, World Entertainment

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Aldus Pictures
view post Posted on 13/10/2010, 15:39 by: Aldus Pictures




World ci catapulta in una realtà che ha superato ahimè la fantasia di qualsiasi autore, scrittore, regista, ecc. E World lo fa con tatto, quasi in punta di piedi e questo è uno dei pregi di questa pellicola.

Regia: Gus Van Sant non lo conosco benissimo, tuttavia ho visto che alcune sue particolarità si sono rispecchiate in questo film. Lavoro ben fatto che dona allo spettatore anche quella suspence finale che rende il film veramente buono.

Sceneggiatura: World ci ha abituato a sceneggiature molto attente e con questo non delude i suoi fan. Tuttavia ritengo che ci siano alcune cose da far risaltare: innanzitutto i dialoghi a volte stancano e risultano lunghi senza descrivere appieno ciò che gli attori compiono o i loro stati emotivi, soprattutto nei dialoghi tra donne. Il finale è poi una botta nello stomaco dove ci si rende conto infine ciò che realmente è successo e cosa no. A mio avviso, però, è stato ampiamente telefonato con le scene degli arabi, dalle quali avevo già "riconosciuto" Atta. Ultima cosa: l'uomo che cade. A mio avviso si è visto poco, forse troppo poco rispetto a quello che immagino sia presente nel libro.

Soggetto: Buono, dove il dramma delle Twin Towers rimane fuori dalla porta in maniera davvero egregia. Bene. Ho storto comunque il naso, pensando all'attentatore indeciso. Forse le mie sono le stesse che ha ricevuto De Lillo dal New York Times.

Cast: Casto con volti noti ma non troppo. Schreiber in questo Festival avrà consumato le scarpe a forza di passerelle. Buona la sua prova, anche se ritengo migliore la prova della Farmiga. A mio avviso il ruolo di Martin risulta eccessivamente criptico e la prova di Skaarsgard risulta ahimè compromessa.

Locandina: molto semplice. Non credo che world abbia avuto difficoltà.

Musiche: Si incastrano bene nella vicenda.

Sito: Non c'è.

Voto complessivo: 7. Buon film, tra i migliori di questo Festival, tuttavia risente di quella pesantezza del soggetto che è tipico della trasposizione di un libro.
 
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30 replies since 30/9/2010, 16:14   451 views
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