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Festival di Roma: L'uomo che cade
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Festival di Roma: L'uomo che cade, World Entertainment

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World ^_^
view post Posted on 5/10/2010, 09:13 by: World ^_^




Grazie ad Andrew per questa prima recensione, a cui ora vado a rispondere...

CITAZIONE (Andrew. @ 4/10/2010, 15:38)
L'uomo che cade. Mi sono chiesto più volte prima di leggere il film cosa potesse rappresentare questo titolo. E' riferito all'uomo che si gettò dalle torri gemelle, evento che è stato poi riprodotto (non so se nel romanzo o anche nella realtà) da un'artista, che si appende a testa in giù, un modo come un altro per esprimere il suo dolore.

Il titolo "L'uomo che cade" (Falling Man) si rifà allo stesso nome della foto che riproduce quell'uomo in caduta, mentre David Janiak è un personaggio inventato da De Lillo.

CITAZIONE
E' stato fatto il tentativo di mostrarli nel loro lato più umano, senza giustificarli, ma rendendoli quasi come persone normali, con i loro dubbi, le loro paure.

Mi fa piacere che alla fine ne sia risultato questo... non volevo affatto umanizzarli nè giustificarli, solo cercare di entrare nella loro "normalità", mostrarli senza pregiudizi.

CITAZIONE
Per tutto il film è evidente questa lotta di idee, da un lato gli americani che condannano il gesto definendolo ingiustificabile, dall'altro personaggi che cercano quasi di giustificarlo (esemplare è il discorso tra Nina e il compagno). Il risultato è nullo. Non abbiamo risposte chiare, perchè probabilmente non ne esistono e non esiste una sola verità.L'unica cosa che rimane di certo è il dolore che accomuna tutti, di qualsiasi nazionalità.

Altro aspetto che ci tenevo a rappresentare, con la pluralità dei punti di vista presenti volevo rendere, a parte lo smarrimento (da qui la simbolica presenza dei malati di Alzheimer, col loro bisogno di ricordare per sapere chi sono), soprattutto il relativismo su ciò che ci circonda.


CITAZIONE
La sceneggiatura ha il pregio di riuscire a sintetizzare gli intrecci e le vicende in modo sempre elegante e mai prolisso. Non è molto lunga, però contiente delle scene davvero evocative che grazie alle musiche diventano commoventi.

Mi fa piacere. Nella ricerca delle musiche ci ho speso un po' di tempo...

CITAZIONE
Forse in qualche punto verso la fine si esagera un pò nel voler emozionare e si notano refusi appartenenti al libro (come quando si elencano i mestieri o le nazionalità dei morti nelle foto: come facciamo a capire che sono camerieri da una foto?), ma è una cosa di poco conto nel complesso.

Vero, lo ammetto. Fino alla fine ero indeciso se togliere quelle due righe. Non erano nel libro, ma le ho scritte volendo sottolineare la tragica casualità di una tragedia che quel giorno colpì tutti, senza distinzioni di sorta. Comunque avrei potuto evitarlo, non essendo cose "visibili", come tu giustamente fai notare.

CITAZIONE
Il finale mi ha spiazzato, lo ammetto. Che tutto quanto non sia mai accaduto, che Keith in realtà sia morto nel crollo delle torri? Sarebbe una conclusione interessante, e sono curioso di saperne di più o di sentire altri pareri.

Ecco, sentiamo altri pareri anche. ^_^ Io la mia non la dico, anzi ognuno si dia la sua spiegazione.

CITAZIONE
Il cast si basa su bravi attori, tra cui spiccano Schreiber e la Farmiga. Mi domando il perchè è stato scelto il primo, non perchè sia una cattiva scelta, ma perchè l'ho sempre accostato a ruoli minori o poco drammatici (l'ultimo suo film che ho visto è stato Wolverine, ma probabilmente è una mancanza mia quella di non conoscere la sua filmografia completa).

Inizialmente per quel ruolo avevo pensato a Edward Norton, poi ho però ho optato per Schreiber, perchè meno noto e con un viso maggiormente da "uomo comune".

CITAZIONE
La locandina riprende quella del libro, bella.

No, non è quella del libro. E' la foto intitolata "Uomo che cade" di cui parlavo prima. ;)

CITAZIONE
Come commento finale non mi dilungherò, mi limito a dire che "L'uomo che cade" è l'esempio di film che vorrei sempre vedere a Ck. Non si dilunga troppo (e questo è un passo avanti anche per Gaetano) ma in più di un'occasione mi ha fatto venire la pelle d'oca. Certo, bisogna ammettere che la tragedia stessa, solo a pensarla, è in grado di farti commuovere. E infatti, curiosamente, il punto di maggiore commozione nel film l'ho avuto quando la moglie guardava in tv il telegiornale che riportava la cronaca degli eventi. E' stato un pò come rivivere quel giorno tanto assurdo dove ero a casa e guardavo incredulo il televisore.

Ringrazio per i complimenti e mi fa veramente piacere che in questa prima recensione il film abbia convinto. Sul punto di maggior commozione... non è affatto strano quel che hai detto. Nel libro quella scena non c'era, vediamo semplicemente Lianne che racconta, l'ho scritta pensando proprio a come mi sono sentito io quel giorno quando ho visto quelle immagini alla tv, pertanto mi fa ancora più piacere vedere di essere riuscito a trasmettere delle emozione che io stesso ho provato, sia allora, sia ora nello scriverla e nel rievocare l'accaduto.
Dopotutto è un evento che ha colpito profondamente chiunque di noi, tutti noi sappiamo dove eravamo quel giorno in quel preciso momento.

CITAZIONE
Ah, quindi il finale è opera tua? Magari alla fine ci dici com'era quello originale. Devo ancora capire se questo del film mi è piaciuto :P

Poi vi dirò, comunque quello del libro è un bellissimo finale, anche se meno spiazzante (io direi simbolico) di questo.

CITAZIONE
CITAZIONE
Comincio dal difetto: il tono dimesso, volutamente "raffreddato", accompagnato da uno svolgimento non lineare, con un continuo ritorno al passato e al giorno della tragedia. Il pregio è che, nonostante questo tono volutamente freddo, o forse proprio per questo, il film dovrebbe emozionare ma soprattutto far riflettere. E poi che è un film "worldiano" abbastanza diverso dal mio solito: ci sono non pochi dei temi che ho già affrontato nei miei film recenti, ma con uno stile più asciutto e meno ricco, che spero sarà gradito soprattutto da chi a volte vede un eccessivo manierismo in quello che è il mio modo di scrivere.

Sono d'accordo con questa auto-analisi. Lo stile più asciutto secondo me ha aiutato parecchio.

Lo stile asciutto è stato un pregio, forse, e mi fa piacere. Sulla commozione volevo che il film emozionasse per la potenza dei fatti mostrati e non per espedienti miei che calcassero tale aspetto. Da parte mia diciamo che c'è stato un certo timore referenziale nell'affrontare il tema, e la cosa non mi è dispiaciuta affatto.

CITAZIONE
La vittoria quest'anno sarà meno scontata di quanto avevo previsto, vuoi per film che hanno sorpreso positivamente, vuoi per altri che hanno sorpreso negativamente. L'uomo che cade però ha mantenuto le aspettative vincenti che gli avevo dato, ora come ora punterei su di lui. Ma sono il primo ad aver recensito, magari agli altri non piacerà :P

Ringrazio nuovamente e faccio i dovuti scongiuri. Comunque, dovesse avere tutte recensioni dello stesso segno mi sentirei già di aver vinto, anche senza Colossei. I premi fanno piacere sempre ma l'apprezzamento per il lavoro svolto vale molto di più.

 
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