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The Terminal
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The Terminal, di Steven Spielberg

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marenarobros
view post Posted on 20/7/2013, 14:34 by: marenarobros
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Cinefilo Ad Honorem

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Lo vidi al cinema, lo ricordo carino, soliti eccessi spielberghiani verso il finale, visione un po' troppo opposta alla mia. E penso che il tempo ci abbia dato ragione (poi vedi Homeland e pensi che i terroristi siano ovunque).

La surreale vicenda reale di un indiano che da oltre tre lustri ‘risiede’ in un aeroporto parigino si trasforma, nelle deliziose mani libertarie di Steven Spielberg, in una favola politica che non smette un attimo di far pensare al cinema di Charlie Chaplin (anche se lui ha citato Tati): tontolonerie in primo piano e amaro sfondo di libertà negate, smorfie per riderci sopra senza dimenticare di cosa, romanticherie caramellate e demodé, ingenuità imballate, morsi al potere che erige barriere e funesta la vita dei deboli. Ecco dunque l’omino Tom Hanks (bravissimo nel ripescare antiche espressioni giuggiolone pre-Oscar ed è un peccato il metro di paragone sia quell’inarrivabile Charlot) nei panni del cittadino di un’immaginaria nazione post-sovietica sconvolta dalla rivoluzione proprio mentre lui è in volo per New York con finalità che scopriremo disneyane. Strano caso di apolide involontario (passaporto non più valido per andare avanti, nessuna patria dove tornare) rimarrà prigioniero del JFK per qualche mese e l’intero film. Troverà la solidarietà di un’umanità immigrata e precaria, lo scontro col burocrate (Stanley Tucci, egregio), plurime amabili avventure da fumetto, l’amore per la donna sbagliata (Catherine Zeta-Jones, hostess tradita), la soave efficacia propria delle vittime e degli eroi per caso. (guzzano)
 
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