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| THE TERMINAL  Un bel film; niente di eccezionale, ma un film che si fa guardare con interesse e soprattutto nonostante sia una commedia, chiama a riflettere. Di argomenti ce ne sono molti: si parte con la disgrazia dell’apolide, costretto a rimanere in aeroporto per un cavillo burocratico. In merito proprio al cavillo, c’è il funzionario che ci sguazza nel poter decidere come se fosse un dittatore del destino di chi si interfaccia con lui. Un piccolo meschino politicante represso che trova gusto nel sentire il potere nelle sue mani. Ci sono le storie dei lavoratori che sono tutti immigrati e hanno paura di perdere il loro posto di lavoro. C’è la forza dell’uomo che con la sua semplicità rimane in aeroporto e si adatta. L’uomo che deve compiere una promessa fatta al padre. Un uomo mai domo che non si da per vinto ed incontra perfino l’amore e non si arrnde difronte alle difficoltà. Lo stesso uomo che all’inizio ha una grande paura per quella sua patria martoriata da un golpe. C’è il giudizio infangante di chi accusa gli altri di essere un vigliacco, senza conoscere le ragioni di fondo (gupta verso la fine del film). Insomma una commedia che ci chiama a riflettere con un grande Hanks, che offre una nuova prova attoriale maiuscola, con una degna spalla come Tucci, che nosnotante la sua bravura ancora non è riuscito a guadagnarsi un film tutto suo al 100%. La regia di Spielberg è ottimale per il film, senza tanti voli pindarici ed incentrata sul protagonista e le storie che gli girano intorno. |
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