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The Polar Express
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The Polar Express, di Robert Zemeckis

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view post Posted on 26/11/2009, 10:21
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Cinefilo Ad Honorem

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POLAR EXPRESS

image

Di R. Zemeckis
Con T. Hanks
Animazione

CITAZIONE
Per chi suona la campanella della magica slitta? Solo per chi ne sente il fiabesco incanto e sa volare al di là della sorda età adulta. Per potere far parte del club, il ragazzino scettico (ricalcato su Tom Hanks) deve invece volare coi vagoni del titolo fino al Polo Nord, prendere lezioni da un capotreno bonario (ricalcato su Tom Hanks), confrontarsi con i compagni di viaggio (e con uno strano clochard ricalcato su Tom Hanks), assistere al lavoro degli elfi nella notte della vigilia (doppiati con accento sardo) e rotolar fuori dal sacco dei regali al cospetto di Babbo Natale in persona (ricalcato su Tom Hanks). Partendo dalle illustrazioni di un racconto per l’infanzia, sfruttando le rivoluzionarie possibilità offerte dalla ‘performance capture’ (l’attore recita nel vuoto, tempestato di sensori; il computer gestisce poi la sua immagine come meglio comoda al regista), Robert Zemeckis di “Roger Rabbit” e dei “Ritorno al futuro” supera se stesso: la buona notizia è che da adesso tutto è possibile, quella cattiva idem. Espressioni ed acrobazie dei protagonisti iniettano anima nella fantasmagoria virtuale: paesaggi, lupi nella neve, atmosfere, città modellate sulla vecchia Europa, camerieri danzanti, tortuose ferraglie, architetture retrò, ometti rossi a migliaia. Forse sovreccitato dall’eccellenza del virtuosismo, il babbo di “Forrest Gump” trascura però di infondere ritmo e nuovi palpiti ad una storia dalla morale, dalle musiche e dai passi insistiti e scontati. Lo stupore passa in fretta (così siamo fatti: subito assuefatti al vizio goloso) e scappa qualche sbadiglio. Come sempre, gli effetti speciali ti imbarcano giocoso sul treno. Ma solo grazie a una sceneggiatura forte ci stai poi comodo per ore.
(A.Guzzano)

CURIOSITA'

Nella Performance Capture, la tecnica che ha debuttato in “Polar Express” (sensori che registrano e trasmettono la gestualità degli attori), sul corpo va indossata solo una tuta in lycra. Per meglio immedesimarsi nei suoi plurimi personaggi, Tom Hanks si cambiava ogni volta le scarpe.

La scena dei camerieri danzanti che servono acrobaticamente la cioccolata ai giovani passeggeri del “Polar Express” è stata realizzata dal vivo (e subito catturata a livello digitale) da un gruppo di ballerini che hanno eseguito la coreografia senza versare una sola goccia dalle tazze.

La ragazzina sulla quale il computer ha ‘ricalcato’ la protagonista di “Polarx Express” si chiama Nona Gaye ed ha interpretato gli ultimi due “Matrix”. Nera, determinata, un po’ saccente, molto politica...alle anteprime il personaggio è stato accolto al grido di: <condoleezza Rice!!>.

Con “Polar Express” Robert Zemeckis rivoluziona di nuovo il rapporto tra l’attore in carne e ossa e la sua trasfigurazione sullo schermo. Lo fece già in “Roger Rabbit”. E in “Forrest Gump, in cui moltiplicò digitalmente le comparse creando il panico da disoccupazione tra i figuranti Usa.

Anche la performance capture, la recitazione replicata dal computer utilizzata in “Polar Express” ha i suoi limiti. Può trasferire l’immagine della fisicità di chiunque in chiunque altro, ma non la sua voce. Tom Hanks si è moltiplicato per 5, ma ha avuto bisogno del doppiaggio di un ragazzino.

Polar Express ha meritato l'Oscar al miglior montaggio sonoro nel 2005, attribuito a Randy Thom e Dennis Leonard.

Il film, prodotto dalla Warner Brothers da Robert Zemeckis, si basa sulla sceneggiatura di Chris Van Allsburg, autore del libro, Eddie Deezen e William Broyles Jr., basata sull'omonimo libro illustrato pubblicato nel 1985 e premiato l'anno successivo con la Caldecott Medal per la letteratura destinata al'infanzia.

L'originalità della pellicola - costata 150 milioni di dollari - sta nel fatto di essere stata girata con la formula dell'animazione digitalizzata in 3D (tecnicamente live-action in un computer-animated movie,) ma con l'ausilio di attori in carne ed ossa, nella fattispecie l'attore Tom Hanks, protagonista di una performance abbastanza inusuale che lo vede interpretare più parti.

Fra gli altri attori che hanno prestato la loro carne e le loro ossa per realizzare i modelli animati figurano Leslie Harter Zemeckis, Eddie Deezen, Nona M. Gaye, Jimmy Bennett e la rockstar Steven Tyler.

Il libro servito da format per il film era stato scritto ed illustrato da Van Allsburg, un insegnante di design alla Rhode Island School, che ha pure contribuito alla stesura della sceneggiatura.

Il libro di Allsburg è considerato, nel mondo anglosassone specialmente, un classico per la letteratura per l'infanzia e del Natale tout-court.

Oltre a quella in formato standard a 35 millimetri, del film è stata distribuita una versione per tecnologia IMAX predisposta sfruttando gli stessi modelli in 3d adottati nella versione standard.

Polar Express, specificatamente, è stato così il primo film animato non realizzato per questo tipo di tecnologia ad essere presentato tuttavia in questo formato.

E il risultato finanziario dell'operazione si è rivelato positivo, tanto è vero che la versione in 3D è stata maggiormente venduta rispetto a quella bidimensionale - in chiave di circuito cinematografici - con un rapporto di 14 a 1: immessa sul mercato cinematografico per la stagione pre-natalizia 2004-2005 in sessantasei cinematografi abilitati a proiettare l'IMAX, la 3D IMAX aveva incassato già prima di natale 7,5 milioni di dollari.

Eppure, l'esordio al botteghino dei cinematografi non sembrava essere dei più felici. Poche settimane però bastarono a lanciare la pellicola in vetta al box office, con il boom nel giorno di Capodanno del 2005 negli 82 cinema degli soli Stati Uniti con tecnologia IMAX 3D in cui fu proiettato, e che garantì un incasso superiore ai 150 milioni di dollari (praticamente il costo del film).

Il film è ricco di citazioni che richiamano alla cultura statunitense, dall'aquila alla confortevole coperta a strisce bianche e rosse come nella bandiera americana sotto cui il protagonista si addormenta la sera della vigilia di Natale - Ugualmente aggiunte in chiave filmica - e assenti quindi nel libro - sono alcune figure centrali come quelle del viaggiatore solitario (l'hobo che viaggia sul tetto del treno), il ragazzino solitario, spaesato al pari di una moderna Alice, il giovane-so-tutto e l'immancabile eroina.

Ad arricchirlo sul piano spettacolare sono alcuni numeri musicali, fra cui quello della "Hot Chocolate", con una sfrenata danza acrobatica da parte di solerti camerieri impegnati a distribuire della cioccolata calda. La particolarità di questo numero sta nel fatto di essere stata sviluppata sulla base di una singola illustrazione del libro.

Il suono e l'immagine della locomotiva sono ricavati da un antico modello originale di un convoglio ferroviario custodito in un museo dello stato del Michigan; il numero che la contraddistingue - 1225 - è in tema con il titolo ed il periodo cui il film si riferisce, il 25 dicembre, giorno di Natale (12-25, alla maniera anglosassone, indica dicembre, 25). Il convoglio - denominato Pere Marqette 1225 - fu ripristinato eccezionalmente, pur con qualche difficoltà, per compiere un viaggio dal museo a Grand Rapids, sempre nel Michigan, in occasione di una prima speciale, destinata alla raccolta di fondi per un ospedale pediatrico.

Il film contiene dei riferimenti alla città di origine dell'autore del soggetto Van Allsburg. Inoltre, la sequenza iniziale - nella quale il treno si allontana dalla casa del giovane protagonista per iniziare il suo viaggio verso il Polo Nord - fa intendere, grazie ad alcuni precisi riferimenti (per esempio, un grande magazzino situato in periferia) che l'ambientazione scenografica avviene nella città di Gran Rapids, dove il film fu lanciato in anteprima mondiale.

Un videogioco, anch'esso chiamato The Polar Express, è stato distribuito in concomitanza con il film da Sony per la PlayStation 2 e da Nintendo per GameCube e Game Boy Advance. Il gioco - basato sul plot del film - è stato sviluppato dalla società australiana di software Blue Tongue Entertainment.

Steven Tyler accompagnato da una band locale tiene un concerto al Polo Nord, esegue la canzone "Rockin' On Top Of The World".

Il film è dedicato alla memoria di Michael Jeter (che prima di morire aveva prestato la voce ai due macchinisti del treno)

Il nome del piccolo protagonista non viene mai fatto.

L'indirizzo "11344 Edbrooke" è quello di Robert Zemeckis.

Nella scena in cui gli elfi parlano di un bambino cattivo del New Jersey di nome Steven, che terrorizza le sue due sorelle, il riferimento è a Spielberg, mentore di Zemeckis.

WORLD:

CITAZIONE
Visto ieri sera subito dopo "Gli Incredibili" (serata all'insegna dei cartoon ieri). Come mi aspettavo, "Polar Express" é molto diverso da "Gli Incredibili" vista la sua "ambizione" di voler essere una favola seria con tanto di messaggio natalizio allegato.
Il film é affascinante dal punto di vista figurativo tuttavia, pur amando il Natale e tutto ciò che lo riguarda, non mi ha entusiasmato...
In alcuni punti é noiosetto e un po' troppo zuccheroso, mentre in altri l'ho trovato un po' "caciarone a vuoto".
Sono sicuro che piacerà solo ai bimbi un po' più piccoli. Per quelli più grandicelli (già avvezzi a Playstation e cose simili) potrebbe essere già "fuori target"... **

Pynox:
CITAZIONE
Polar Express **1/2

Big D.:
CITAZIONE
POLAR EXPRESS ***1/2

 
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emilgollum
view post Posted on 26/11/2009, 11:27




A me non è piaciuto per niente. Insufficiente.
 
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Clint1994
view post Posted on 26/11/2009, 13:01




nemmeno a me è piaciuto, troppo infantile. E poi i film sul natale mi stanno antipatici per natura.
 
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Andrew.
view post Posted on 26/11/2009, 13:19




Ricordo qualche scena simpatica, altre più noiosette. Comunque da vedere, almeno una volta, giusto per farsi l'idea, anche perchè visivamente ci sono scenari molto belli.
 
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Clint1994
view post Posted on 26/11/2009, 13:24




CITAZIONE (Andrew. @ 26/11/2009, 13:19)
Ricordo qualche scena simpatica, altre più noiosette. Comunque da vedere, almeno una volta, giusto per farsi l'idea, anche perchè visivamente ci sono scenari molto belli.

sì è vero, gli "effetti speciali" erano notevoli.
 
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view post Posted on 27/11/2009, 12:05
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Cinefilo Ad Honorem

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A me è piaciuto. Niente di trascendentale eh (se non nei già citati effetti speciali, anche se troppe scene sono da videogioco), però come film natalizio infantile, ci sta tutto (e per una volta, son voluto tornarci anche io).

 
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5 replies since 26/11/2009, 10:21   203 views
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