Volevo inserire nel frattempo anche le recensioni passate, ma non ho trovato il link al vecchio forum... Comunque sia, mi son deciso a leggere questo film che dal titolo e dalla locandina mi aveva sempre incuriosito.
Tratto da un romanzo omonimo ambientato in un futuro non troppo lontano dove una minaccia nucleare è imminente, e difatti dopo una premessa iniziale che ci fa conoscere i personaggi e spiega la situazione delicata, arriva l'attacco che costringe i protagonisti a rifugiarsi nei rifugi antiatomici sotterranei.
E le premesse da questo punto in poi non erano niente male: i rifugi sono collegati fra di loro, ma isolati dal mondo esterno. Ciò rende queste persone estremamente sole, ancor più capendo che il mondo esterno è ridotto a macerie. Questo senso di angoscia e claustrofobia viene descritto davvero bene... continui (e giustificati) scatti d'ira, pianti, paura per il futuro che non appare roseo (o forse si?
).
Il film raggiunge il suo picco nella parte centrale, dove iniziamo ad assistere ai primi fenomeni strani. Questi si manifestano con dei colpi di nocche alla porta di un rifugio, inizialmente sentiti solo da uno di loro che per ovvie ragioni viene creduto folle. Ma quando anche David sentirà gli stessi rumori tutto cambia. Tutti cercano di nascondere la paura, ma quel "qualcosa" là fuori è sempre presente e si fa sentire nei personaggi che a poco a poco cambiano per forza di cose gli atteggiamenti. Una delle donne crede che possa essere il marito rimasto fuori e sembrerà anche lei uscire di senno, Bruce pensa sia una trappola diabolica, e così si instaura fra tutti i personaggi questo senso di angoscia che scaturisce dal dubbio, dal non sapere cosa c'è fuori.
Il film poi prenderà una piega decisamente horror, con la prima inquietante visione del coniglio e le successive morti per mano sua. Da questo punto in poi il film perde qualche punto in fatto di tensione, dato che questa era sostenuta in gran parte dal non sapere cosa vi fosse fuori e a tratti diventa un pò ripetitivo, con i protagonisti che non fanno altro che controllare il computer e rispondere alle chiamate degli altri preoccupati. Ma si assiste comunque ad ottime scene che, se sulla carta non colpiscono particolarmente, di sicuro avrebbero fatto venire qualche brivido viste sullo schermo. Prima fra tutte, la scena delle teste mozzate con il coniglio seduto che ciondola la testa.
Il finale è piuttosto ambiguo... se in un primo momento viene rivelata la natura umana del mostro (che mi ha fatto provare quasi la stessa delusione provata per The Village), nelle ultime scene vediamo la (per forza) irreale ondata di conigli che ci fanno nuovamente cambiare visione delle cose. Probabilmente vi è una scelta moralistica a questo doppio colpo di scena (ad esempio il male che in ogni uomo, e cose simili) ma avrei preferito una "presa di posizione" da parte dei due produttori per un finale più chiaro, anche se questo dovesse dare una spiegazione soprannaturale delle cose.
Comunque, ottima la scelta del coniglio (e i complimenti qua andrebbero allo scrittore del romanzo), una figura che essendo classicamente rappresentata come tenera e indifesa, diviene estremamente agghiacciante in un contesto del genere dove è il contrario di ciò che rappresenta di solito.
Per concludere, un ottimo film che diventa il miglior horror che ho letto fin ora a cinematik, giusto un pizzico di delusione per la seconda parte dai tratti troppo marcatamente horror e meno "tesi" e per un finale che lascia troppo spazio all'interpretazione personale.
Complimenti ai due produttori quindi.