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La fabbrica di cioccolato

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Arcadia1983
view post Posted on 7/10/2009, 12:23 by: Arcadia1983




Stasera in tv. Ecco quanto s'è detto nel Vecchio Forum. Questo il topic ufficiale: http://cinematik.quaqua.net/viewtopic.php?...ight=cioccolato

E queste le opinioni:

Davide/Fantàsia

CITAZIONE
Credo che sia in assoluto la prima volta che il sottoscritto apre un topic in questa sezione, ma ieri sera - obbedendo al proposito fatto per l'anno in corso di andare più spesso al cinema, al limite da solo - ho portato la famiglia (allargata all'amico del cuore di Cristiano) a vedere il tanto osannato, strombazzato e atteso "La fabbrica di cioccolato".
Premetto che mio figlio ha letto il libro già due anni fa (aveva 8 anni!) ed in una sola settimana, dopodiché ha obbligato anche me (con poca fatica in verità) a leggerlo.
Che dire dopo la visione? "Molto rumore per nulla" (come direbbe William) è forse eccessivo ma certo "Molto rumore per poco" rende maggiormente giustizia all'ultima fatica di Tim Burton, che comunque conferma in pieno le sue capacità puramente "registiche". Tutta la prima parte avvolta in un'atmosfera grigia, nevosa, triste come solo le periferie inglesi sanno essere, è splendida, con invenzioni di regia stupende e scenografie affascinanti e originali, così come è perfetto il reagazzino che interpreta Charlie e la sua numerosa famiglia (con - se Dio vuole - pochissimo spazio lasciato alla Bonham Carter, che personalmente detesto) dove spicca la figura del nonno interpretata dall'irresistibile David Kelly (classe 1929), che chiunque abbia visto il delizioso "Svegliati Ned" non può avere dimenticato.
Da quando però il gruppo di ragazzini entra nella fabbrica ed inizia la vicenda vera e propria il film cade nello "stupire a tutti i costi", con colori sgargianti, effetti super-speciali ed esagerazioni di ogni sorta che - se certo hanno facile presa sui bambini - forse possono un po' infastidire un pubblico adulto, sia pure intimamemnte infantile come il sottoscritto. Eccezionale la performance di Johnny Depp, tutta affidata alla mimica, che riesce contraendo un muscolo della guancia a trasmettere uno stato d'animo, e - come ha notato Ciak - non troppo vagamente ispirato a Michael Jackson (il colorito pallido, il trucco, gli occhiali, i guanti che non toglie mai) così come la sua "fabbrica" è davvero la sua Neverland personale, rifugio costruito a sua immagine e somiglianza dove plasmare un mondo a propria misura chiudendo al di fuori la realtà.
Insopportabili invece e involontariamente ridicole le canzoni degli Oompa Loompa, anche se necessarie in quanto presenti nel libro come lunghe filastrocche (anche due pagine!), anche per l'antipatia del "piccolo" Deep Roy moltiplicato per 165. Forse meglio sarebbe stato lasciarle in originale, cantate dal compositore Danny Elfman, sottotitolate piuttosto che ricorrere al doppiaggio che quasi mai riesce efficace nel caso di canzoni.
Grosso "tradimento" riguardo al libro l'introduzione del padre di Willy Wonka, un Christopher Lee sottoutilizzato, che però arricchisce il finale (nel libro piuttosto sbrigativo) e approfondisce il personaggio dello stesso Willy. Per il resto la storia scorre piuttosto fedelmente al libro, ignorando giustamente il vecchio film del '71, da ricordare solamente per la grande caratterizzazione data da Gene Wilder al personaggio di Wonka, surreale e stralunata così come dark e introspettiva è quella di Depp.
Molti soldi spesi, grande e perfetto cast, molte buone idee ma in definitiva poca poesia e poco vero stupore, elementi invece essenziali per la perfetta riuscita di un prodotto del genere. Il cuore, insomma, non c'è e il sospetto di prodotto preconfezionato ad arte è forte. Una bella lucente tavoletta di cioccolato industriale invece di una saporita - anche se imperfetta - cioccolata artigianale.
Questo il mio personale parere da sue soldi, ma immagino che invece il film - successo annunciato... sin troppo! - raccoglierà pressoché unanimi consensi presso pubblico e critica (i recensori nostrani non hanno avuto il coraggio di stroncare neanche l'immondo "Planet of the apes" quando hanno visto la firma di Burton!).
Bye bye
Davide

Pinox

CITAZIONE
Ciao,
iniziamo subito col dire che "The Planet of the apes" di Tim Burton non è un capolavoro ma qualche elemento interessante c'è... poi convengo con te che è lontano anni luce dall'originale e da ogni bel film fatto da Burton.

Entrando invece nel merito del film, non è sicuramente un capolavoro nemmeno "La fabbrica di cioccolato" ma non è un film da disprezzare ed è piacevole a tratti e comico e mooooolto istruttivo in altri.
Io sinceramente del film originale ricordo solo uno straordinario Gene Wilder che è di gran lunga più bravo di un impegnato Johnny Depp.
Il Wonka di Depp è a tratti forzato e tralasciando il fatto che ricordi Michael Jackson e il figlio illegittimo di Renato Zero, rimane un'interpretazione discreta a tratti buona.... fedele... anche se non ritengo sia proprio l'interprete adatto.... ricorda troppo l'Edward mani di forbice che guarda caso ha visto come protagonista lo stesso Depp e lo stesso regista Burton.

Io non ritengo inutili e poco interessanti le canzoni degli Uooumpa Loompa (o come cavolo si scrive) hanno fatto il verso a molti personaggi famosi con i loro atteggiamenti (anche se fai bene a ricordare che è solo un interprete moltiplicato per decine di volte al computer) .... Eiffell 65, Beatles..... e poi ricordavano le tutine!!!!

La storia è nota ma Burton approfondisce anzi, meglio, estremizza i caratteri dei personaggi.... io non ricordo il libro ma geniale la bimba (scusate lo spoiler) che non ha mai ricevuto un rifiuto perchè viziata e si trova poi a uscire dalla fabbrica coperta di rifiuti da immondizia...

In linea generale un buon film con spunti ottimi e ambientazioni tipicamente Burtoniane anche se meno dark del solito e anche meno gotiche se non solo nell'abbigliamento di Wonka.... un film che diverte ma che probabilmente non rimarrà nella storia del cinema come pietra miliare.

Ciao

Cesare/Cadillac

CITAZIONE
Visto.
L'inizio minaccioso in CGI che mostra i sinistri macchinari della cioccolateria mentre con zampe da ragno dividono e impacchettano le appetibile barre cioccolatose Wonka è già una sorta di segnale su dove Burton ha cominciato a parare. Per carità, Burton fondamentalmente è un giocherellone e un pò d'animazione stra-effettata (sottointendo il "fin troppo") gli si può pure perdonare, però LA FABBRICA DI CIOCCOLATO alla fine ha l'aria del prodotto "fin troppo" preimpostato, frizzante ma non abbastanza scorretto, dove alla fine ti aspetti un gusto dolceamaro, ma che alla fine ti trovi che di "stronzetto" non c'è davvero niente (mi riferisco chiaramente al finale). Avendo letto in passato recensioni molto entusiastiche sul nuovo lavoro di Burton mi ritrovo a storcere il naso, proprio perchè la storiella fila via bene e ciò a cui assistiamo non fa una grinza, non c'è niente di inaspettato, non veniamo stupiti alla fine neanche dalle splendide scenografie e le fusioni colorate da Marshmallow ultracalorico. Personalmente non ho poi trovato insopportabili le canzonette rivelatorie degli Oompa Loompa o le loro apparizioni in ogni salsa, da segretaria a giardiniere, da psicologo a voce narrante; cosa certa è però che il doppiaggio abbassa la qualità. Depp è scatenato, ma si sa che è il ruolo che più gli sta a pennello, quello del bambino cresciuto. I suoi sforzi si concentrano su un ruolo che sa di agiato, quasi di convenzionale a mio avviso. Bravino Highmore, il suo faccino malinconico è quello giusto per un Charlie abbastanza sottotono, come credo debba essere, del resto, mentre ho trovato quasi inutile il ruolo di Christopher Lee: la "rimpatriata" finale è brevissima e dà un indizio notevole, ma che sa di stantìo. Ciò che manca al film forse è proprio il tocco di poesia che ha sempre contraddistinto le "favole" di Burton, quella poesia che Depp emanava nei panni di Edward, o nella sua satanica immedesimazione di Ed Wood, o che Burton riusciva a trasmettere mentre Edward Bloom se ne stava in piedi in mezzo agli asfodeli, in completo blu. La narrazione è carina e il film a suo modo è divertente, ma non di più. Da Burton uno si aspetta il salto di qualità, perfino (e soprattutto) se una storia è bambinesca e i suoi personaggi addirittura ridicoli (che non vuol dire banali, bada bene). Con LA FABBRICA DI CIOCCOLATO assistiamo ad un prodotto onesto, di buonissima tecnica scenica, ma con un cuore un pò assente.

World

CITAZIONE
Mah...
Potete dirne quel che volete (per carità, massimo rispetto delle vostre opinioni), ma a me "La fabbrica di cioccolato" non é dispiaciuto affatto.
Forse siete voi che vi aspettavate troppo da questo film o, al contrario, sapevate già che non vi sarebbe piaciuto prima ancora di andarlo a vedere...

A me é bastato che sia un film divertente, piacevole e, mi perdonino gli amanti del Willy Wonka originale, superiore al film con Gene Wilder.
Tutto ciò oggettivamente (senza esse finale! :wink)

WORLD
p.s. Quanto al discorso, molto più ampio, su Burton in generale... meglio che non entri nella discussione, altrimenti non ne usciamo in più e riempiremmo pagine di fuffa inutile!

Zen rispondendo a World

CITAZIONE
World ha scritto:
A me é bastato che sia un film divertente, piacevole e, mi perdonino gli amanti del Willy Wonka originale, superiore al film con Gene Wilder.


Questo solo perché ve l'ha diretto Tim Burton e il suo nome appare alla regia. Altrimenti col cazzo che lo direste.

Citazione:
Tutto ciò oggettivamente (senza esse finale! :wink)


Modestone.

Citazione:
p.s. Quanto al discorso, molto più ampio, su Burton in generale... meglio che non entri nella discussione, altrimenti non ne usciamo in più e riempiremmo pagine di fuffa inutile!


E invece magari ne esce una discussione interessante. Su, esprimiti.

MikeT

CITAZIONE
Zen ha scritto:
Questo solo perché ve l'ha diretto Tim Burton e il suo nome appare alla regia. Altrimenti col cazzo che lo direste.

Non credo, sai? Secondo me, un film è carino/bello/'nammerda indipendentemente dal regista. I registi sono esseri umani, a volte fan cagate, a volte fan bei film. Tim Burton fa bei film, fa cagate e fa film carini, ma se i suoi film che mi piacciono mi piacciono non è perché lui è Tim Burton. Stesso discorso per coso lì, Tarantino: alcuni suoi estimatori dicono che "Jackie Brown" è una cagata (io non l'ho mai visto, quindi non mi esprimo), ad altri piace; in questo caso, non mi sembra ci sia questo effetto di "sudditanza da nome."

World rispondendo a Zen

CITAZIONE
Zen ha scritto:
World ha scritto:
A me é bastato che sia un film divertente, piacevole e, mi perdonino gli amanti del Willy Wonka originale, superiore al film con Gene Wilder.


Questo solo perché ve l'ha diretto Tim Burton e il suo nome appare alla regia. Altrimenti col cazzo che lo direste.


Non é affatto vero, Fabrì.
"The Planet of the Apes" lo trovo veramente un film insulso e deludente. E il nome di Burton non mi ha certo aiutato a farmi cambiare idea... anzi, più un regista "ti piace" più dovresti essere portato ad essere severo...
E poi, solo perchè non piace a te, non vuol dire che "La Fabbrica di cioccolato" sia oggettivamente un film brutto e quindi incapace di poter piacere a qualcuno

Tomo

CITAZIONE
Se ci si accontenta di film divertenti e piacevoli ne trovi a iosa ogni mese nelle sale o in tv (una commedia Hanks/Ryan, un film con Ben Stiller, una cazzata con Will Smith).

Da gente come Burton vorrei qualcosa in più che un filmetto sufficiente (da quel che ho capito è questo il giudizio che gli dai). Altrimenti dovresti spiegarmi la differenza tra due ore gradevoli passate guardando "La fabbrica di cioccolato" e due ore gradevoli passate guardando "Starsky e Hutch" (il primo che mi è venuto in mente... potevo anche citare SpongeBob ed era la stessa cosa).

Di nuovo World

CITAZIONE
No, secondo me il nuovo film di Burton non é un filmetto "sufficiente" e mi dispiace aver dato questa impressione.

ATTENZIONE SPOILER

Per me "La fabbrica di cioccolato" é un ottimo film.
Che mi ha divertito e non mi ha affatto deluso, considerando, più in generale, questo film all'interno del resto della cinematografia burtoniana.
A dargli quel tocco in più é proprio Depp, secondo me. Bravissimo nel tratteggiare un personaggio che, a differenza del Wonka di Wilder, ha un "passato", una storia alle spalle ed é, proprio per questo, più affascinante, umano e "vero".
Non é al livello di "Edward mani di forbice" perchè, a mio avviso, non raggiunge la stessa magica commistione tra favola e sentimento, ma é tutto fuorchè un remake dal cuore freddo pianificato commercialmente a tavolino: alla fine l'ho trovato molto meno felice e spensierato di quanto si possa pensare, con Wonka che non ha trovato forse una famiglia ma altre persone con cui condividere il suo esilio dorato (mentre la riappacificazione col padre ha un che di incompleto... forse di tardivamente riparatorio).
Il mio voto é un ***1/2

Spero di aver argomentato abbastanza il mio punto di vista.
Adesso spiegate pure voi un po' di più cosa vi ha fatto detestare questo film...

Ancora Tomo

CITAZIONE
World ha scritto:
Adesso spiegate pure voi un po' di più cosa vi ha fatto detestare questo film... :wink


Innanzitutto che non ce n'era affatto bisogno dato che esiste una versione di Willy Wonka datata anni '70 che è amata ancora oggi da tutti non a caso.
E poi le tematiche di Burton ormai le abbiamo capite, non c'è bisogno dell'ennesimo film fotocopia per spiegarcele (lo dici tu stesso, è inferiore a Edward Mani di Forbice (la cui poetica è identica)).

Big D.

CITAZIONE
A me il film è piaciuto, sopratutto il finale abbastanza diverso da quello degli anni '70.

 
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