| Prima, per Gaetano, ho detto che il buon giorno si vede dal mattino. Bene, per il povero Dave (povero nel senso che purtroppo ha cessato l'attività) vale la stessa regola. Da notare, fra l'altro, la saggezza di entrambi i produttori, che hanno deciso di esordire adattando un libro, invece di buttarsi su un soggetto originale: cosa che consiglierei di fare ad ogni esordiente.
E considerando i successivi film di Dave (Lo Spaventapasseri e il suo servitore, Plastic Man), questo film era già una spia indicativa di quella che sarebbe stata una delle carriere cinematikine più segnate dal fantastico nella storia di questo gioco. Tratto da un libro-capolavoro di Stefano Benni che a questo punto mi cercherò, il film racconta, con uno stile che ricorda molto l'altro capolavoro Brazil di Terry Gilliam, la missione che un baol (sorta di mago), interpretato da Sergio Castellitto, intraprende su incarico di un vecchio comico, Grapatax, per impedire un'ennesima manipolazione della realtà a vantaggio di un regime mediatico pseudo-fascista.
Non posso non amare questo film, che non ha praticamente nessun difetto, tranne qualche errore di battitura. Certo, si potrebbe dire che il personaggio di Antharva forse meritava più spazio (anche se è in scena per tutto quanto è necessario lo sia), ma è forse l'unico neo di una sceneggiatura per il resto riuscitissima, equilibrata fra grottesco e meraviglia fantastica, con un grandissimo cast (Castellitto bravissimo, il serafico Giannini, la bellissima Mezzogiorno) e una regia di Salvatores ispiratissima.
VOTO: 8/10.
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