| EMILZ Punti di Forza: Il primo film di Tomcat è stato preannunciato come uno degli esordi più attesi in Cinematik, soprattutto per le qualità delle recensioni scritte in questi mesi. “Il bambolaio” è una storia di azione e thriller allo stato puro. Il film percorre una strada a volte molto difficile, perché mantenere l’attenzione sul filo conduttore della storia non è cosa semplice anche nella sua linearità. Lo sceneggiatore seppur con qualche difficoltà (vedremo successivamente i motivi) riesce a rendere il film seguibile per tutta la durata della pellicola, e non è cosa da poco. Lo sceneggiatore prende il giusto tempo per farci conoscere i personaggi, i diversi conflitti (classici) all’interno del distretto di polizia, garantiscono una presentazione efficace dei ruoli principali ma anche di quelli marginali o di secondo piano. La scelta del cast è curata e azzeccata. Tutti faccioni da action-movie. Denzel Washington farà mai il cattivo, anziché il detective? Sito da urlo!! Pieno di notizie e curiosità. Bellissimo.
Punti Deboli: Come ben sappiamo “Il Bambolaio” è un’opera prima e risente molto della poca esperienza del produttore nell’orchestrare tutti gli aspetti di una sceneggiatura. Bisogna dire che Marco ha fatto un lavoro molto impegnativo e senza dubbio riuscito. La sceneggiatura però presenta una certa fretta di lavorazione, con parecchi errori di battitura. A parte questa osservazione semplicistica, dal punto di vista della storia, la trama fatica un pochino nei dialoghi e in alcuni personaggi troppo stereotipati e banali. Alcune scene, verso il finale, appesantiscono la vicenda rendendola macchinosa, ma soprattutto la scena conclusiva, nel modo in cui è stata pensata sembra già vista e appiccicaticcia. (Quel bacio finale…ehehe).
Per concludere posso dire che il produttore ha un’ottima potenzialità e nel tempo saprà sicuramente inserire ogni tassello nella giusta posizione.
Valutazione finale: 6+
TOMO Finalmente assistiamo all'esordio di Tomcat, già considerato uno dei migliori critici di Cinematik e fresco vincitore del premio agli ultimi Ck Awards. Una delle frasi celebri con cui è stato etichettato il suo esordio fu: "Se scrive bene come recensisce siamo a posto!". Beh, partendo da questi presupposti estraggo subito l'unghia e dico che "Il bambolaio" è sì un esordio buono ma sicuramente inferiore a quanto ci aspettassimo da Tomcat (e quindi lo definirei una delusione). Non tanto per la trama molto semplice e poco sorprendente (se ci si ferma un attimo a fare due conti si capisce subito cosa accadrà andando avanti) quanto per gli errori di battitura e grammaticali presenti nello script, cosa che non mi sarei affatto aspettato. Il consiglio classico e banale che si fa a tutti i "nuovi" lo allungo anche a te, quindi: rileggi più e più volte lo script (e io intendo rileggerlo anche una decina di volte, perchè vi assicuro che un errorino ancora lo si scova), stai attento a errori come congiuntivi sbagliati, descrizioni mal scritte, accenti e d eufoniche (maledetto Zen!) ed evita di essere troppo ricercato nello script ma fai in modo di essere chiaro e semplice. Tornando al film in sè, regia di Tony Scott senza infamia e senza lode, da buon mestierante quale è, e cast buono ma con personaggi troppo troppo troppo stereotipati, in cui nessuno spicca più degli altri. Corposa, ma non sempre azzeccata la colonna sonora (non sempre i brani sono adatti alla scena in cui sono inseriti, a mio parere) e buona la locandina. Un plauso, infine, alla realizzazione del sito, zeppo di curiosità e di sezioni e un in bocca al lupo di rito per i prossimi lavori di Tomcat, sperando che i pregi, in futuro, supereranno i difetti presenti in questo film.
VALINE In generale ho sempre cercato di evitare di vedere film appartenenti a questo genere, però grazie a Cinematik mi ci sto avvicinando un po' di più. Il film di Tomcat mi è sembrato scorrevole e chiarissimo nelle descrizioni con una trama interessante, differente da ciò che seguo di solito.
Il mio voto è 7, ma al sito, curatissimo nella maggior parte delle pagine e ben dettagliato, do un 8. Cambierei solo lo sfondo, e mi riferisco specialmente al colore.
GABRO rece Il Bambolaio: Finalmente esce l'attesissimo film di Tomcat, ragazzo apprezzato e ben voluto da tutti per la sua partecipazione come recensore al cinema virtuale. Il Bambolaio è il suo debutto invece dalla parte di autore, scrittore. Tomcat propone un film molto classico, in thriller dotato di tutte quelle caratteristiche che questo genere chiede. I personaggi, la storia (si nota la struttura già preesistente) si susseguono in modo lineare e direi anche buono. Alcuni errori ci sono, ma ci sorvoliamo sopra, perché appunto opera prima. Finale scontatissimo, ma che fa da cornice a quanto ho detto prima. Un bel applauso al nostro amico Tomcat, per averci fatto passare delle ore buone che possono essere sicuramente migliorare! bravo! voto finale: 7
FREDDY K Finito di vedere adesso. Mi è piaciuto molto, sia perchè amo i film di questo genere, sia perchè conoscevo e avevo apprezzato molto il fumetto da cui è (liberamente) tratto. Le scene sono descritte molto bene, la storia funziona e il cast è quello che credo ogni regista sogni. Peccato per qualche errore di battitura nello script, ma può capitare, e non influisce sul mio giudizio. Bella anche la colonna sonora. Il sito è fatto benissimo, ricco di curiosità e di informazioni. Un'ottima opera prima, spero di essere anch'io all'altezza quando toccherà a me...
Voto: 8
OVERLOOK Devo dire che per la stasura della sua prima sceneggiatura Tomcat ha fatto un ottimo lavoro. Ha descritto con attenzione i movimenti di macchina, gli ambienti, le persone. Ottima la scelta del cast. Come dire…tutti avevano il ruolo giusto! Bravo anche nello sviluppo della storia che si presenta semplice e lineare. Carina la locandina. Ovviamente ci sono degli errori di distrazione ma…siamo esseri umani!VOTO:8 p.s. .continua così Tomcat,che vai alla grande
Dr.Strange Il nuovo film di Tony Scott (il fratellino di Ridley) è l'opera prima del presidente della Tomcat Entertainment, Marco Garavaldi. Il bambolaio (il cui soggetto è ispirato a un albo di Nathan Never) è un thriller (genere che apprezzo molto) che segue la scia de Il silenzio degli innocenti e Seven (che adoro). Il film è un buon prodotto, ben scritto (ma con qualche errore di battitura di troppo) e interpretato da un cast abbastanza affiatato, dove spiccano il "cattivo" interpretato da Tim Robbins e il gruppo degli investigatori: tuttavia devo dire di aver trovato indigesto il Sadusky interpretato da Val Kilmer (attore che non amo affatto), odioso come forse sperava l'autore dello script, che presenta qualche déja vu (i "litigi" tra gli agenti dell'FBI e i poliziotti della città vittima del serial killer, per esempio) ma che si "incastrano" bene con l'atmosfera del film. Buono il finale, ma che m'è parso un po' affrettato. Sceneggiatura buona (a parte gli errori di cui ho detto) e molto dettagliata nella descrizione dei movimenti di macchina e delle armi e dei mezzi di trasporto (cosa che mi ha colpito tantissimo), e regia di Tony Scott, regista ultimamente un po' discontinuo e che non è tra i miei preferiti (pur avendo visto e apprezzato un paio dei suoi film), adatta. Sito molto buono, meritevole di una candidatura ai prossimi Ck Awards e locandina nella norma, ma che purtroppo non mi è piaciuta. Un buon esordio, in definitiva, adatto a una serata spensierata. Voto: 6+.
Existenz Scusa Tomcat per il ritardo della recensione..... cmq vedo che Tomcat esordisce alla grande con questa pellicola che ricorda Seven, Occhi di cristallo e i famosi film da serial killer americani.Pellicola ben scritta e dettagliata(descrizione perfetta, da sceneggiatore professionista), ma mal impaginata le descrizioni e i discorsi si uniscono troppo e alla lunga stanca leggere. Non male la trama, priva però del colpo di scena dell'assassino che si scopre nelle prime scene e di troppe descrizioni dal punto di vista investigativo. Malgrado questi errori il film regge, grazie anche all'aiuto di una buona colonna sonora. Buon esordio, continua così Tomcat! Voto: 6,5
SNAKE Film d'esordio di tomcat, film, tra l'altro, attesissimo e che, per questo, rischiava di lasciare un pò con l'amaro in bocca. Il film è sufficiente e questa è già una bella conquista, dato che molto spesso gli esordi coincidono con delle debacle clamorose dovute all'inesperienza. Il produttore dimostra invece alcune ottime doti. Innanzitutto, ed è la cosa più importante, ci sa fare come sceneggiatore, davvero le doti narrative di tomcat lasciano ben sperare per un futuro radioso qui a Cinematik. Altro fattore da non sottovalutare è la capacità di assimilare quanto c'è da apprendere dai film altrui: tomcat dimostra di saper leggere i film dei produttori più esperti con uno spirito critico davvero formidabile e i frutti li possiamo ampiamente notare in questo film d'esordio. Il bambolaio ha alcuni errori di battitura, ma ci fa vedere che tomcat SA come si scrive una sceneggiatura e questo è già un bel punto di partenza. Ho fatto troppi complimenti , passo alle critiche che purtroppo si riferiscono alla scelta del cast, a mio avviso raffazzonato nei ruoli cardine, eccezion fatta per Tim Robbins. Denzel Washington non è un attore che apprezzo e in ogni caso è troppo scontato in quel ruolo, mentre Val Kilmer è davvero impalpabile ( e lo dico da unico ammiratore del buon Val ). E' vero, Tony Scott ( che invece dirige discretamente ) esige la presenza di determinati attori, ma avrei preferito qualche scelta meno stereotipata. Anche qualche battuta rischia di scivolare nella tipica "americanata", ma nel complesso poteva andare peggio, da questo punto di vista. Il sito è eccellente per completezza e qualità, mentre la locandina è davvero bruttina, peccato. Complimenti a tomcat per questo suo esordio e l'augurio per una carriera lunga e prolifica a Cinematik.
Voto: 60/100
ZEN L'esordio di Tomcat è un lavoro riuscito a metà; di certo non è la peggiore delle opere prime, ma devo ammettere che gli errori di battitura e ortografici mi hanno lasciato spiazzato, visto chi ha scritto la sceneggiatura. Possibile che l'emozione abbia giocato un brutto scherzo al neo-produttore e ci si auspica che la prossima volta presti più attenzione. Consiglio da amico: una volta finita di leggere la sceneggiatura, lasciala decantare tre o quattro giorni senza riguardarlo e poi rileggilo da capo. Normalmente gli errori saltano fuori (o, almeno, la maggior parte di essi). Passando alla pellicola vera e propria la mia non è sicuramente una bocciatura: si tratta di un thriller senza infamia e senza lode (ma del resto il numero di Nathan Never da cui era tratto, era debole già di suo), al servizio del quale è stato messo un cast che fa bene la sua parte, pur senza strafare. Ci sono un sacco di grossi nomi, ma nessuno emerge su tutti (forse indicherei Keitel, come il mio preferito, ma più per affetto che altro). Il difetto peggiore della pellicola, alla fine, è che la trama gialla si disperde parecchio, impegnata com'è a dare uno spessore a ogni personaggio. Mossa apprezzabile, ma che doveva essere dosata con l'aspetto investigativo, per riuscire in pieno. Bello il sito, pieno di informazioni interessanti e che vedo ben piazzato nelle nomination dei prossimi Awards. Locandina così così. Alla fine un lavoro apprezzabile e un inizio adeguato. Ora c'è da rimboccarsi le maniche e darsi da fare con la prossima pellicola.
NORMAN Il bambolaio - voto 6.5 Era un po' che non si vedeva un thriller a cinematik, ci ha pensato l'esordiente Tomcat Entertainment a riproporre il genere con un film che rielabora, efficacemente direi, un numero di Nathan Never, noto fumetto fantascientifico made in Italy della scuderia Bonelli. Dunque, un thriller se vogliamo anomalo in quanto l'assassino ci viene subito mostrato e i misteri che si dovranno dipanare sono altri, su tutti il modo in cui i poliziotti riusciranno ad arrivare al copycat del bambolaio. Numerosi sono i personaggi e le sottotrame risolte proprio nelle ultime pagine in maniera abbastanza plausibile, anche se con l'artificio di una confessione di un morto (leggetevi il film se non capite a cosa mi riferisco). Un discreto soggetto per un tema, quello del serial killer, abusato dal cinema di questi ultimi anni (anche se il filone pare essersi finalmente inaridito se non proprio esaurito), anche se non ricordo il tema di un copycat trattato sul grande schermo; devo però ammettere che non sempre la sceneggiatura sorregge adeguatamente il film, ad esempio ho trovato la parte investigativa approssimativa e non molto avvincente, probabilmente si è tentato di fornire personalità abbastanza ben delineate ai personaggi perdendo un po' il filo conduttore del film che è comunque l'indagine. Cito su tutte le scene in cui si assiste alla visita dei due federali a Kellerman, cui non viene chiesto praticamente nulla (manco dove fosse al momento della morte della ragazza e quando è stata l'ultima volta che l'ha vista) e la scena in cui i due investigatori visitano la palestra in cerca di indizi, anche questa una visita superficiale e poco credibile.
Ho trovato inoltre poco riuscita la scelta di rendere i pensieri dei personaggi con la voce fuori campo, è una soluzione comoda ma ormai obsoleta e fuori luogo in un film d'azione moderno (specie se alla regia c'è un fautore del cinema videoclip come Tony Scott), peggio ancora di quando i personaggi parlano da soli (ed anche qui qualche scena c'è e tradisce forse le origine fumettistiche della trasposizione).
Anche il finale con flashback che ci mostrano quel che un personaggio del film sta raccontando è una soluzione comoda, accettabile e vista spesso in telefilm ma al cinema mi lascerebbe insoddisfatto assai. Al limite la accetterei se il racconto fosse fatto in "prima persona", così è stato un nascondere parte del racconto per non fare calare la suspance.
Direi comunque che lo stile di scrittura è discreto, m'è parso che all'inizio sia fin troppo dettagliato e preciso nel dire in che punto si trova in un dato istante la macchina da presa, poi la scrittura si fa più fluida e facilmente leggibile pur non rinunciando ad una certa precisione. Dialoghi nella norma senza cadute ne picchi, in cui m'è parsa si sia posta una certa attenzione a caratterizzare i personaggi, non sempre magari riuscendoci perfettamente (ad esempio la storia tra Decroux e la Morris o è tratta in maniera troppo superficiale o è troppo "fuori campo"). Segnalo qualche errore e refuso di troppo (su tutti mancanza di apostrofi, "gli" al posto di li, troppe virgole omesse).
In prospettiva Ck Awards mi sento di dire che non vedo grandi possibilità per questo film, il gran numero di personaggi coinvolti impedisce a uno in particolare di emergere (forse tra tutti a convincermi maggiormente sono i personaggi più misurati, quelli interpretati da Keitel e la Lifford), forse la chances migliore ce l'ha il sito veramente ricchissimo di contenuti, con un bel po' di interviste, immagini (belle le locandine per i vari paesi europei, la tedesca la mia preferita), trailer, curiosità e qualche interessante elucubrazione (addirittura cenni di medicina forense). Non mi piace molto la locandina, fa pensare a un horror in verità, e Tony Scott, come detto, non mi ha convinto.
Un buon lavoro d'esordio con discreti margini di miglioramento, un discreto prodotto di intrattenimento che credo avrà maggior apprezzamento dagli appassionati di thriller.
La gaffe del film CORDONNIER (con aria innocente) Dei serial killer. Ma perché ti innervosisci tanto? Non mi dire che il nostro Don Giovanni a colpito ancora... DECROUX (guardando fuori dal finestrino) Più che altro a colpito lei? Ti si era inceppata la h della tastiera? Ho detto.
WORLD Con questo suo film d'esordio TomCat s'è cimentato con un classico thriller su di un killer seriale. Ne è risultato un film robusto ma tuttosommato piuttosto convenzionale, privato soprattutto del colpo di scena finale sull'identità del serial killer, che noi infatti "vediamo" già nelle primissime scene del film. Una scelta senza dubbio voluta, dettata forse dall'interesse di mostrare soprattutto la psicologia dei personaggi e le dinamiche esistenti tra loro. Ma anche su questo punto, psicologia dei personaggi e rapporti "di forza", non assistiamo a nulla di particolarmente nuovo... mi riferisco soprattutto alla classica rivalità tra FBI e Polizia locale e al finale stesso: un happy end che non mi ha convinto del tutto, pur non dispiacendomi eccessivamente. Al di là degli errori di distrazione e di battitura, subito evidenti, ritengo però che la sceneggiatura non sia stata scritta male, per essere opera di un esordiente. Se nella prima parte, a causa dell'introduzione dei vari personaggi, assistiamo a descrizioni un po' troppo particolareggiate; nel prosieguo le descrizioni diventano più snelle e il film diventa via via più scorrevole (ma da evitare per il futuro sono, a mio avviso, la vfc coi pensieri dei personaggi e i monologhi, che rendono troppo evidente la matrice "fumettistica"). Il cast è una corposa parata di star che, purtroppo, in un film quasi "corale" come questo non hanno molte occasioni per brillare. Eccezion fatta per Harvey Keitel e Tim Robbins, che comunque si sono impegnati nel dar vita a personaggi per loro non nuovissimi. Ho apprezzato la scelta di Tony Scott. Da buon mestierante qual è (anche se discontinuo), dirige il traffico come meglio può. Nella sua interezza il film, dunque, non mi è certo dispiaciuto. Certo, risente della difficoltà di poter dire qualcosa di nuovo in un sottogenere (quello dei killer seriali) nella quale si è forse già detto e mostrato tutto. Ma da un punto di vista "tecnico", nonostante qualche svarione qua e là, mi sento di promuovere la pellicola, che raggiunge senza troppi problemi la sufficienza e costituisce comunque un esordio nella media. A questo punto si può solo proseguire e migliorare, e devo dire che le cose positive intraviste fanno ben sperare: per il futuro infatti consiglierei solo un po' di attenzione in più e una più accorta scelta dei soggetti da trasporre. 62%
ATAMAZ Sono molto contento di recensire il primo film di Tomcat, un produttore che si è fatto conoscere prima come critico (e quindi come mio collega) che come coloro che stanno dall'altra parte della barricata. E questo credo proprio che gli abbia dato una dose di esperienza tale da far sì che Il bambolaio risulti essere una delle migliori opere prime mai realizzate. Tolti i numerosi errori di grammatica e sintassi (concordanze, qualche "h" dimenticata e un paio di congiuntivi da brividi) che spero Marco nei prossimi lavori riesca a evitare (e per questo il consiglio è sempre lo stesso: rileggere, rileggere, rileggere), rimane un film che non ha nulla da invidiare alle opere dei produttori più navigati. Le accurate descrizioni delle varie scene e dei comportamenti dei personaggi denotano uno studio attento dei lavori altrui e capacità applicative non indifferenti. I dialoghi sono buoni e l'impianto di derivazione fumettistica non si nota affatto. Passando al film in sè, ricordavo vagamente la storia per averla già letta tempo fa e devo dire che l'adattamento di Tomcat all'epoca odierna è stato decisamente ben realizzato. Si tratta di un poliziesco ben strutturato, sbilanciato nell'equilibrio forse un po' troppo verso i poliziotti e le loro vicende interne, ma che anche in questo ha la sua ragione, dato che conosciamo fin da subito il volto dell'assassino e perciò l'attenzione si sposta su come le forze dell'ordine riusciranno ad arrivare a lui. O a lei, per meglio dire. Il cast d'eccezione lancia questo film tra i più ricchi e costosi della stagione, ma ne vale la pena, perchè da Denzel Washington a Carrie-Ann Moss, dall'insopportabile Val Kilmer all'inquietante Tim Robbins, tutti gli attori risultano in parte e autori di un'ottima prova corale (credo valga una nomination, almeno). Per quanto non sia tra i miei preferiti, rispetto e apprezzo Tony Scott, perchè a vedere i suoi film non mi sono mai annoiato. La stessa cosa si può dire per Il bambolaio, quindi il lavoro del regista non può essere affatto bocciato. Non me la sento di sprecarmi in elogi, però, quindi mi assesto su una sufficienza piena. La sceneggiatura, come ho detto, tolti gli errori citati si rivela di altissimo livello, ben coadiuvata da una colonna sonora all'altezza. La locandina mi piace, ma non riesco ad associarla mentalmente al film che ho visto. Il sito è vastissimo e gareggerà ai prossimi CkAwards con quello dell'isola del tesoro, per il premio (forse è addirittura in vantaggio). Applausi per Tomcat, dunque. Di opere prime così se ne sono viste poche. Visto da qui, il futuro di cinematik è senza dubbio più roseo.
Frase del film:NICHELLE (arrabbiata) Stai mentendo Robert e lo sai che chi mente verrà perseguitato per tutta la vita dalle sue vittime. LO SAI VERO?Guardala... sta sanguinando perchè tu sei un piccolo maniaco, come lo era quel porco bastardo di tuo padre
NOODLES “Il bambolaio” segna l’esordio della Tomcat Entertaiment a Cinematik, sebbene avessimo già saggiato le capacità di sceneggiatore di Tomcat a Cortimatik, in particolare nel poetico L’uccello.
Adesso ci presenta un thriller classicissimo, impostato sulla ricerca di un serial-killer, Jack “il Bambolaio”, che ritorna a uccidere dopo dieci anni. Le indagini portano alla possibilità di un copycat, ma noi lo sappiamo fin dall’inizio, poiché il film ci svela già al primo assassinio l’identità del killer. La storia si sviluppa, quindi, in una doppia caccia: quella della polizia e dell’FBI da una parte e quella del reale Jack “il Bambolaio” dall’altra, intento a trovare e uccidere chi lo sta imitando. “Il bambolaio” procede bene, non ha cali di ritmo, ma qualche caduta di tono sì. La tensione non ha picchi, perché bene o male sappiamo come va a finire e la conoscenza dei volti dei serial killer, già ad inizio film, si mangia una bella fetta di suspense; unica vera sorpresa del film: l’incomprensibile (almeno all’inizio) rapporto fra Jack “il Bambolaio” e il detective Alex Murdoch.
La regia di Tony Scott supporta a dovere la pellicola. Il cast è una parata di stelle ma nessuna fra queste ha una parte “nuova”, tutti ruoli con lo stampino: così, ci sorbiamo il sempre più inespressivo e granitico Denzel Washington, il beffardo Val Kilmer e il grande capo Harvey Keitel, senza scordarci di Tim Robbins, che dà quando ha recitato in “Mystic river” è avvezzo ai ruoli da psicopatico; sprecate, secondo me, Susan Sarandon, Carrie-Anne Moss e Christopher Walken. Uniche sorprese: il bravo Jamie Denton e le sue due compagne, Tina Lifford e Kathryn Morris (anch’essa avvezza al ruolo) con la quale, Denton, ha una fulminea storia d’amore. La vera e grande sorpresa del film rimane, comunque, la sceneggiatura di Marco Garavaldi: precisa, lineare, molto particolareggiata e, anzi, se c’è un difetto è proprio quello di perdersi a dover sottolineare ogni cosa che c’è sulla scena - la prossima volta consiglio un po’ più di sobrietà . Il sito film è ottimo, con molti contenuti interessanti. Chiedo solo a Tomcat di non impostare mai più lo script in quel modo (cioè senza lasciare spazi fra i dialoghi e fra le descrizioni) perché leggerlo mi è costato molto a livello nervoso.
Per molte ragioni reputo “Il bambolaio” un esercizio di stile, la prova del nove di Garavaldi su uno script da lungometraggio. Principalmente per questo motivo penso che la prova sia riuscita e, ora, attendiamo Tomcat con un progetto più originale e più sentito.
Voto: 6
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