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La pioggia nera

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Andrew.
view post Posted on 13/4/2009, 12:17




Ricopio l'unica recensione che ho trovato:

IL CRITICO DEL CINEFORUM
PIOGGIA NERA – Recensione by Tomcat
Ed eccoci al nuovo appuntamento con il Cineforum che mette sul banco i film che hanno vinto l’ambito premio di miglior film ai CK Awards. Dopo “Sleep of the Dead” della Cadillac Ranch, questa settimana tocca a “Pioggia Nera” della Magia production, che vinse il premio nell’ormai lontano 2001 e nell’edizione invernale.
Come per il film di Cesare, anche in questo caso Pioggia nera non risulta nella top ten annuale degli incassi; ma si posiziona in 11° posizione. Il film rimase in sala per 9 settimane toccando anche il vertice della classifica. Nella prima tornata riuscì ad accaparrarsi 410 milioni di €Matik e altri 19 li incassò nella release. Nella classifica di tutti i tempi si posiziona al 52° posto. Sempre per l’angolo delle curiosità e statistiche Kuroi Ame (l’altro nome della pellicola), si aggiudicò anche il premio come miglior regista con Nagisa Oshima; miglior sito film; la Magia vinse il premio come miglior sito produttore e anche il premio Jack Lemmon. Insomma siamo di fronte ad una pietra miliare di CK.
La pellicola narra Anno 1955. Sachiro (Ryuhei Matsuda), studente dell’università di Tokyo, si reca ad Hiroshima per una ricerca sulle conseguenze della bomba atomica sulla popolazione. Incontra Shizuma Shigematsu (Ryuichi Sakamoto), sopravvissuto allo scoppio della bomba di Hiroshima che gli racconta cosa accadde quel giorno. L'uomo, che vive con la moglie Shigeko (Fumi Dan), più che la sua malattia, è preoccupato per sua nipote Yasuko (Yumi Adachi), a lui affidata, che non ha prospettive di matrimonio a causa delle dicerie che si sono diffuse alla fine della guerra. Dicono che Yasuko sia rimasta vittima della bomba atomica e le persone che, nella prospettiva di sposarla, vengono a prendere informazioni dai vicini, non appena sentono questa diceria, diventano evasive e rompono le trattative. L’uomo, sicuro che la nipote goda di perfetta salute e non sia affetta dalla malattia della bomba atomica, legge al giovane studente i movimenti di quel giorno riportati nel diario della nipote.
Una sceneggiatura intimista scritta in maniera eccellente, che non punta allo sbandieramento o alla ricostruzione documentaristica del primo utilizzo bellico della bomba atomica, ma punta alla ricostruzione storica a posteriori di coloro che l’hanno vissuta e questo è anche definito benissimo nel prologo di spiegazione al film.
Una sceneggiatura che potrebbe sembrare semplice, ma è l’essenzialità per capire ciò che ha provato chi ha vissuto quell’evento nefasto. Dalla pellicola emerge la completa sorpresa sull’evento; l’ignoranza in merito e il totale abbandono della popolazione della città da parte delle autorità. Un evento incredibile di cui i protagonisti non sapevano niente e che non si immaginavano certamente i problemi che gli avrebbero causato. Una tragedia biblica di dimensioni immani, che colpì solo due città, ma che avrà un impatto su tutta la futura storia.
Una sceneggiatura che ci mostra oltre al dramma dell’evento in se anche il dramma della famiglia che sta raccontando allo studente ciò che è accaduto e ciò che hanno dovuto affrontare. Un film che si avvale di un sapiente utilizzo del bianco e nero, che rimarca la tragedia. Una pellicola che non sbandiera mai il dramma, ma ce lo mostra dagli occhi dei protagonisti, con un epilogo tragico, che ci mostra la sofferenza ed il rapido evolversi della fine di una vita.
L’Awards dato a Nagisa Oshima era meritatissimo, perchè con il suo tocco è riuscito a dare uno spessore ad una pellicola non facile da trattare, per non eccedere in retorica o tragedia. La pellicola è un giusto mix che la rende profonda e non può non suscitare sentimenti forti durante la visione.
Un cast formato da attori a me sconosciuti, ma che riesce veramente a farti vedere e sentire ciò che comporta una tragedia di tali dimensioni. Probabilmente l’attore che viene ombreggiato dagli altri protagonisti è Ryuhei Matsuda, che nella parte dello studente, è quello meno visibile e l’attore chiamato a dare il minor apporto di pathos; anche se nelle scene finali ha una recitazione non casuale. In questo anche Fumi Dan avendo minor visibilità non riesce a trasmettere a pieno quelle che potrebbero essere le sue potenzialità; anche se nelle scene della migrazione e quella vicino alla piscina ha una forte carica emotiva. Buonissima l’interpretazione di Ryuichi Sakamoto, che lo paragonerei a Caronte o Virgilio, perchè è lui che ci fa da guida nella tragedia. Brava anche la Adachi che nel finale del film fa spengere il suo personaggio donandogli tanta sofferenza, ma anche quella dignità propria del popolo del sol levante.
Grandissima la Magia Production che ha prodotto questo film e che ha realizzato un sito che anche oggi non sfigurerebbe al confronto con gli odierni e ricordiamoci che eravamo nel 2001.
Prima del film vero e proprio c’è una pagina che deve essere assolutamente essere vista e che è fondamentale, per capire a pieno la pellicola stessa: Documenti su La bomba atomica e la sua storia; gli effetti sulle città di Hiroshima e Nagasaki e gli effetti sulla popolazione.
PIOGGIA NERA è uno dei migliori film che abbia mai visto su CK, perchè unisce argomenti importanti e immagini in maniera sapiente. Questa è una pellicola che consiglio caldamente a tutti e soprattutto ai più giovani, perchè nel suo piccolo riesce a dare: UNA MEMORIA AL FUTURO.
Chiudo con la frase conclusiva della pellicola, che è il miglior commento:
“L’uomo di Hiroshima preferisce rimanere in silenzio fino a quando sarà di fronte alla morte. Vuole avere una sua vita e una sua morte. Non desidera che le sue miserie vengano messe in mostra e usate come dati dai movimenti contro le bombe atomiche o in altre lotte politiche.
L’uomo di Hiroshima non può celebrare il sei di agosto; può solo lasciare che se ne passi via... silenzioso,... con i suoi morti. “
VOTO: 9




Ed ecco la mia:




La prima cosa che mi salta agli occhi con questo film è la volontà del produttore di mostrarci senza troppi fronzoli gli orrori che la bomba atomica ha creato ad Hiroshima. Non ci sono foto, ma dalle parole della voce narrante si riesce ad immaginare fin troppo bene e nei minimi particolari la situazione, e non si può fare a meno di soffrire assieme ai protagonisti.
La storia è un racconto di ciò che è avvenuto in quegli anni, a tratti ha le sembianze di un documentario, proprio per la semplicità per come le cose sono raccontate, in modo diretto, senza girarci intorno. Si assiste a scene apocalittiche e scenari di morte degni dei migliori film horror (l'accostamento della massa di gente a dei zombie è inevitabile), con la differenza di avere la consapevolezza che quelle cose sono accadute davvero e non sono invenzioni.
E ci viene mostrato poi il presente, che è quello che forse ha subito maggiormente la bomba a causa delle radiazioni che portano la giovane ragazza ad uno stato orribile.
Unico appunto che mi verrebbe di fare è per un abuso della voce narrante che fa sembrare tutto il film proprio un documentario: il tutto è descritto nei minimi dettagli e le malattie vengono descritte con termini medici specialistici che forse non si addicono ad un semplice racconto dei fatti. Ma posso capire che ciò è stato fatto per farci capire bene la situazione.
Per concludere, un film duro e forte che non può non far riflettere. Immagini orribili, ma vere, il tutto accompagnato da una voce narrante un pò troppo presente, con una sceneggiatura che si fa leggere facilmente senza dilungarsi troppo.

VOTO: 8-
 
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view post Posted on 14/4/2009, 09:48
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Cinefilo Ad Honorem

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Copio un po' di recensioni (i siti delle case di produzione servono anche a questo ;) ):

(21/03/01 - Silver Surfer su Asa Nisi Masa)
Hiroshima ancora non ce l'aveva raccontata nessuno, ma solo perché è in Giappone e non negli Stati Uniti; per di più sono questi ultimi che in quel periodo erano in vena di funghi……. Comunque il Giappone non ha il massimo del richiamo in Europa, si salva ogni tanto con Kitano. Sarà quindi dura, anche perché francamente stiamo cominciando ad avere a che fare con troppi film ispirati a episodi storici recenti (tantissimi sulle guerre mondiali, sui sottomarini delle guarre mondiali, su Pearl Harbour e mille altri). Direi che si può dare un 6.

(28/07/01 - Il Critico della Cristian Production)
Film duro e (come è giusto che sia) anti-americano per il ritorno al cinema della Magia Production. Una visione completa di quella che è stata una vera e propria tragedia, vista attraverso gli occhi di semplici persone che hanno vissuto personalmente la vicenda. Le immagini sono crude, senza sottintesi e senza lasciar lavorare l'immaginazione: l'orrore si presenta tutto davanti ai nostri occhi e ci lascia senza respiro. Regia e sceneggiatura perfette e attori che fanno la loro ottima parte. Film che ricorda l'altra tragedia della seconda guerra mondiale, a metà tra il documentario premio Oscar "Gli ultimi giorni" e "Schindler's List". Ottimo lavoro della Magia Production, il migliore, e in odore di Ck Awards. Voto 7+

(28/07/01 Cesare sul sito Cadillac Ranch)
Un pugno nello stomaco, descritto con umiltà e violenza morale e ben interpretato dal geniale musicista Sakamoto. Il miglior film della Magia Production. 4/4

(28/07/01 Davide su Helzapoppin)
"UCRONIA": uno strano termine coniato dagli scrittori di fantascienza per definire quel genere - prolifico negli ultimi 20 anni - che tratta di "storia alternativa", e cioè: cosa sarebbe successo se...?
Facciamo un attimo questo gioco: cosa sarebbe successo se gli Stati Uniti, i "poliziotti del mondo", avessero perso la seconda guerra mondiale? Sicuramente le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki sarebbero considerate uno dei più atroci e gravi crimini di guerra della storia, tali da fare vergognare ogni americano per almeno un centinaio d'anni e da fare impallidire al confronto anche la deportazione degli ebrei... Ma la storia, quella vera, è andata diversamente, e così Hiroshima è stata accantonata in un angolo della memoria, un ricordo sempre più lontano e sempre più vago, una parola ormai svuotata di significato. Eppure quei due bombardamenti, organizzati e realizzati in fretta e furia pochi giorni prima della resa del Giappone, in modo da convincere il mondo che tale resa fosse stata determinata dalla Bomba, hanno cambiato la storia e, sicuramente, hanno lasciato una ferita aperta nel cuore del Giappone, una ferita che ancora oggi, dopo 55 anni, non smette di sanguinare.
Secondo film tratto dal bel libro di Masuji, dopo Kuroi Ame del 1989 inedito in Italia, questa nuova opera del "vecchio" Oshima esce proprio a ridosso dell'anniversario del bombardamento, avvenuto alle 8,45 del 6 agosto 1945.
Il film è lento, teatrale nelle scene in interno e documentaristico nelle scene in esterno, i dialoghi appaiono didascalici e poco realistici (almeno per noi occidentali)... eppure il prodotto di questi elementi di per sé imperfetti è un - mi si lasci usare una volta questo termine! - Capolavoro e sfido chiunque a distogliere lo sguardo fino all'ultima scena. Senza alcuna concessione alla spettacolarità né al facile effetto strappalacrime, il film possiede la ieraticità e la compostezza tipici delle opere giapponesi, fino all'uso del silenzio come colonna sonora più appropriata e del bianco e nero per dipingere i desolati panorami post-bomba, panorami da cui in pochi minuti ogni traccia di colore è stata cancellata, ed il sangue, nero e non rosso, appare ancora più vero e impressionante. L'intensa interpretazione di Sakamoto (che ricordiamo nel bellissimo Furyo) esprime alla perfezione il senso di una tragedia affrontata con una dignità per noi inimmaginabile (si pensi alle feroci rappresaglie dei partigiani sulle donne dei fascisti una volta caduto il regime) e la visione del film - sofferta, faticosa, dolorosa quasi fino alle lacrime - è consigliata a tutti coloro che vogliono ancora cercare la Verità e scrostare dagli orpelli del tempo una tragedia non meno grave perché lontana, ed un'offesa all'intero genere umano che - purtroppo - non basterà un film a cancellare.
Per gli altri... beh, c'è sempre Pearl Harbor!

 
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Mr.Noodles
view post Posted on 14/4/2009, 13:28




una domanda: ma il film di Merlino è il remake dell'omonimo di Shoei Imamura?
 
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view post Posted on 14/4/2009, 14:01
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Cinefilo Ad Honorem

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CITAZIONE (Mr.Noodles @ 14/4/2009, 14:28)
una domanda: ma il film di Merlino è il remake dell'omonimo di Shoei Imamura?

la genesi del film è quella, sì.
 
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view post Posted on 6/8/2009, 19:16
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E dato che oggi ricorre l'anniversario del bombardamento nucleare su Hiroshima, sarebbe cosa buona e giusta leggersi questo film:

http://web.tiscali.it/magiaproduction/piog...era/pioggia.htm

che è ovviamente nella top 100 (su, abbastanza su).
 
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Clint1994
view post Posted on 7/9/2011, 12:23




LA PIOGGIA NERA by Clint94

Recuperato anche questo per la retrospettiva orientale del festival e anche questo, lo dico subito, mi ha deluso. Il film, uno dei più vecchi che abbia mai letto, credo, vuole ricordare la strage di Hiroshima, quando gli americani lanciarono la bomba atomica sulla città, ma intende soprattutto riflettere sulle conseguenze disastrose che gli effetti della bomba provocarono nelle persone che si trovavano lì in quel giorno. Seguiamo quindi un giovane studente che incontra uno dei sopravvissuti per farsi raccontare la sua storia e quella dei suoi familiari: ripercorriamo gli eventi successi quel giorno al sopravvissuto, a sua moglie e alla nipote, e al modo in cui riuscirono a salvarsi, in una città distrutta e in preda al panico. In particolare, lo sceneggiatore si concentra sulla storia della nipote che, nel presente, nessuno vuole sposare poiché si dice che il giorno dell'esplosione della bomba fosse presente e sia quindi malata. I flashback sugli avvenimenti del giorno fatale occupano la maggior parte dello script e le descrizioni della città devastata e della gente terrorizzata, che scopre le conseguenze della bomba su di sé, sono effettivamente tremende. Altrettanto tremenda è la condizione in cui si trova la nipote nel presente, a causa degli effetti della bomba. Tuttavia, sembra quasi che la storia sia solo un abbozzo per poter mostrare gli effetti della bomba sulle persone e sulla città. La trama infatti è davvero esile e si conclude abbastanza in fretta. L'approfondimento psicologico dei personaggi è scarso e la voce fuori campo è troppo invadente. I dialoghi poi sono poco credibili, alcuni sono molto lunghi, con termini precisissimi che difficilmente si usano nella realtà. Insomma, la mia impressione è che lo sceneggiatore abbia puntato solo sullo sconvolgimento dello spettatore nel vedere quanto terribili siano state le conseguenze della bomba, ma non che volesse raccontare una storia. Più che un film, è quasi un documentario. E sì, si resta davvero impressionati per quel che si vede, ma non ci si affeziona ai personaggi e anche nei confronti della storia l'interesse dello spettatore non è tanto alto.

VOTO: 67%­
 
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5 replies since 13/4/2009, 12:17   140 views
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