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Top 100 - 39: The Masterpiece - Il capolavoro, Cadillac Ranch

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Clint94
view post Posted on 24/3/2009, 14:41




THE MASTERPIECE - IL CAPOLAVORO by Clint94

PREMESSA: In vista della classifica dei 100 migliori film di Cinematik, continuo il mio recupero di film vecchi con questo bellissimo lavoro della Cadillach Ranch che ho individuato nella hall of fame.
SOGGETTO: Bellissimo. E tenendo conto che è originale, i complimenti raddoppiano. Una storia apparentemente complessa, ma in realtà molto semplice (come dice lo stesso Walter all'inizio del film) che ruota attorno al cinema, a personaggi realmente esistiti, e soprattutto ad una sceneggiatura. Naturale che una storia del genere faccia gola a giocatori come noi.
SCENEGGIATURA: Veramente impeccabile, è il punto forte del film insieme al soggetto. In “The Masterpiece” infatti non ci sono personaggi indimenticabili, o una regia perfetta o un bel montaggio; il punto forte di questo film è proprio la storia, una storia di quelle belle, che vanno raccontate. Intrigante, piena di colpi di scena, con due vicende parallele che si completano a vicenda, dando una indizi relativi all'altra, la trama di “The Masterpiece” brilla per originalità, passione, sincerità e anche commozione. E se inizialmente è abbastanza lenta e fatica a coinvolgere, dopo la prima mezz'ora diventa dannatamente appassionante. Ottimi anche i dialoghi, alcuni veramente straordinari: penso al discorso iniziale del professor Shelby alla classe sul cinema di Frank Capra, o al monologo finale di Hans morente (scena veramente toccante), o anche alla prima battuta di Walter. C'è poi da dire che per scrivere una storia come questa bisogna avere una certa conoscenza in campo cinematografico, soprattutto riguardo al cinema di Frank Capra, qui citato spessissimo e interpretato anche da un attore. Nessun errore grammaticale o di battitura. Giusta l'alternanza bianco e nero/colore.
PERSONAGGI E CAST: Le scelte di cast sono buone, anche se non proprio perfette. Johnny Depp nel ruolo del polacco Hans Zvellar ci può stare, ma io penso che avrei scelto qualcun altro. Sia a lui che a Rufus Sewell, poi, vengono tolti parecchi anni d'età. Parlando dei personaggi, Zvellar è sicuramente un ottimo protagonista. Un uomo che ha dedicato anima e corpo al suo lavoro e alla stesura di una sceneggiatura che si immagina un futuro che si è poi realmente avverato, ma così delicata e complessa da venire archiviata, nonostante sia considerata dallo stesso Frank Capra un capolavoro. Zvellar è un uomo in anticipo sui tempi, vittima delle sue origini e della sua stessa genialità. Ma diventa talmente ossessionato da quel suo script da applicare ciò che vi è scritto anche nella sua vita reale, finché, ormai anziano, non fa concludere la sua storia a Walter. Il Walter Bellow di Rufus Sewell è un buon personaggio, ma sicuramente più scontato e meno carismatico dello Zveller di Depp. Un giovanotto che deve scrivere una tesi e che si trova catapultato in una vicenda così strana. Se la cava più che bene Elizabeth Berkley nel ruolo della dolce Chloe, un ottimo personaggio di contorno, mentre mi ha lasciato abbastanza perplessa l'interpretazione di Mae Collins fatta da Helen Hunt. Straordinario come al solito Donald Sutherland, qui in un ruolo, quello del professor Shelby, che gli calza a pennello.
REGIA: Buona la scelta di Kasdan, che qui si fa sentire, senza essere troppo incisivo. Buoni soprattutto gli stacchi dal presente al passato e viceversa.
CONCLUSIONE: In definitiva, “The Masterpiece” è sicuramente tra i migliori film di Cinematik che abbia mai letto. Una pellicola originale, intrigante, appassionante e commovente come poche, che ruota tutto attorno all'ambiente cinematografico da noi tutti amato. Non posso perciò far altro che consigliarne la visione a tutti.

VOTO: 8/9
 
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emilgollum
view post Posted on 24/3/2009, 14:49




eppure a livello di Ck Aawards non ha colto molto, a favore di chi, ve lo ricordate?
 
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|Zen|
view post Posted on 24/3/2009, 19:23




Uno dei primi film che ho letto, su CK. E per anni sono stato incapace di ricordarmi il titolo - lo chiamavo sempre "The Masterplan" - come ben sanno Papele e Tomo. :D

Zen

P.S. Ne ho un ricordo bellissimo, tra l'altro. Tanto che avrei un pò di paura a rileggerlo, perché temerei di non provare le stesse emozioni di allora.
 
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Tu? Sì, io.
view post Posted on 24/3/2009, 19:35




CITAZIONE (|Zen| @ 24/3/2009, 19:23)
P.S. Ne ho un ricordo bellissimo, tra l'altro. Tanto che avrei un pò di paura a rileggerlo, perché temerei di non provare le stesse emozioni di allora.

io

Idem. Però se anche a Clint è piaciuto tanto si vede che è davvero un film che colpisce e rimane. Bravo Cesare.

Ai Ck Awards vinse la sceneggiatura originale ma non entrò in cinquina film dove c'erano La pioggia nera (che vinse, altro film storico di Ck), Fiori per Algernon, Grandpa's Closet e La casa delle fiabe e I superiori sconosciuti (entrambi finiti alle sue spalle per lo script). I soliti misteri dei bei vecchi tempi di Cinematik. :P

Tomo
 
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Clint94
view post Posted on 24/3/2009, 19:48




CITAZIONE (Tu? Sì, io. @ 24/3/2009, 19:35)
CITAZIONE (|Zen| @ 24/3/2009, 19:23)
P.S. Ne ho un ricordo bellissimo, tra l'altro. Tanto che avrei un pò di paura a rileggerlo, perché temerei di non provare le stesse emozioni di allora.

io

Idem. Però se anche a Clint è piaciuto tanto si vede che è davvero un film che colpisce e rimane. Bravo Cesare.

Sì, è proprio una bella storia, di quelle che restano impresse. Direi che nella mia personale classifica di film cinematikini, ha raggiunto il terzo posto! ;)

PS: vedo nel sito della Nuno Production che ha come voto 94%, quindi anche a Nuno è piaciuto parecchio!
 
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view post Posted on 15/9/2009, 15:00
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Cinefilo Ad Honorem

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Mentre quando mi trovo di fronte ad un debuttante cerco tra le immagini di scoprire quanto di buono potrà costui proporci in futuro, all'uscita dei films di produttori affermati e di indiscusso valore come Cadillach il mio giudizio parte dal valore massimo e va a scalare a seconda di ciò che può sembrarmi non perfetto. Nel caso di questo "Capolavoro" il suo punto di forza è certamente l'ambientazione mentre il punto debole è la mancata spiegazione finale. Per la precisione è proprio la spiegazione di Hans che definisce il tutto "casuale" a lasciarmi interdetto. Comunque, ancora una volta, complimenti a Cesare...quasi un capolavoro.
MERLINO

Ed eccomi a recensire l'ennesimo lavoro della Cadillac Ranch, e forse rischio di ripetermi, ma è l'ennesimo ottimo film! L'idea di partenza era già ottima di per sè, quel mistero che pervade nel film in tutta la prima parte è un crescendo di emozioni. Ottimo Johnny Depp, la storia di Zvellar è ovviamente più interessante di quella di Bellow, interpretato da un sempre bravo Rufus Sewell. La sceneggiatura di Cesare è come al solito compatta e scorrevole, e la regia di Kasdan è più che buona. Ma ancora una volta ci ritroviamo a parlare del finale non all'altezza delle aspettative. Decisamente meglio la prima parte del film, mentre la seconda continua si a coinvolgere lo spettatore, ma ha il difetto di dare una spiegazione finale al film confusa e banale. Non sarà "Sleep of the dead", ma personalmente ritengo questo, uno dei migliori film della seconda stagione di Cinematik.
CRISTIAN

Torna sugli schermi di Ck "The Masterpiece", sorprendente lavoro della Cadillach Production. Un'idea straordinaria, un cast perfetto, una sceneggiatura ottima ed una trama intrigante che coinolge lo spettatore fino alla fine senza cadere mai in punti morti. La storia parla di uno studente universitario (il sottovalutato Rufus Sewell), che scopre una sceneggiatura scritta nel '37 da uno sconosciuto polacco (Hans Zvellar-Johnny Depp, che non sbaglia mai un film, nemmeno virtuale!), che parla di una storia d'amore che si protrae per 50 anni, accompagnata dall'evolversi della società (da qui parte il mistero del film, dato che questa sceneggiatura parla di fatti realmente accaduti in futuro, come la Guerra Fredda, l'omicidio di Kennedy, la morte di Jim Morrison ecc.). La regia di Kasdan si alterna tra le scene del presente a colori, e quelle in cui si racconta la storia di Hans Zvellar in bianco e nero. Geniale il montaggio alternato, che sfuma dal colore al bianco e nero nelle due scene più significative del film... Al di là delle varie sottotrame il film è una grandissima storia d'amore (che stona un po' solo quando il produttore dice che nel futuro i due protagonisti "scoperanno grazie a una pillola", rovinando tutto il romanticisimo che si era creato).Comunque è sicuramente il "Capolavoro" della Cadillach Production, ed anche il miglior film di Cinematik mai visto fino ad ora.
TOMO

Salutiamo con piacere il ritorno di Lawrence Kasdan, assente dagli schermi italiani dal deludente Wyatt Earp del 1994, impegnato nella nuova produzione della prolificissima Cadillac Ranch. Regista e sceneggiatore discontinuo, dopo il piccolo capolavoro agrodolce Il grande freddo Kasdan non è più riuscito né ad agguantare il grande successo né a convincere appieno la critica, così che questo The Masterpiece – Il Capolavoro era veramente atteso ed assume una grande importanza. Diciamo subito che il produttore e sceneggiatore Cesare Carugi ha fatto bene a puntare su di lui: coadiuvato da un manipolo di ottimi attori il regista costruisce magistralmente una intrigante atmosfera di attesa e di crescente curiosità, dimostrando come anche la scena più normale può diventare grande cinema in mano ad un vero regista. Di più c’è il cinema nel cinema, elemento sempre di sicura presa, soprattutto quando – come qui – si parla di Frank Capra, uno dei massimi registi degli anni’40 autore di quell’immortale La vita è meravigliosa che ogni Natale immancabilmente ci regala qualche lacrimuccia. Peccato che anche stavolta lo sceneggiatore ci mostri quale è innegabilmente il suo limite e cioè il finale; dopo aver costruito un affascinante castello di incastri ed avere molto promesso, alla fine non tutto viene mantenuto e l’idea è che a un certo punto non si sapesse bene come sciogliere la vicenda. Finale a parte comunque, un grande film, strano, originale, coinvolgente, pieno di amore per il cinema e i suoi protagonisti, a tratti struggente e mai banale. Tutti bravi gli interpreti, dallo stranito Rufus Sewell (grande interprete del sottovalutato Dark City) a Johnny "Prezzemolo" Depp, ormai praticamente ovunque, al sempre grande Donald Southerland, che ha ritrovato una seconda giovinezza (si fa per dire…) artistica.
MISTER HYDE

 
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Arcadia1983
view post Posted on 15/9/2009, 16:29




Regia: Buona prova di Kasdan, senza grandi effetti di regia ma dando al film e alla storia la passione che merita.
Sceneggiatura: Una buonissima sceneggiatura, ben orchestrata tra passato e presente, con una bella storia e dei bei personaggi (anche se non ho mai apprezzato più di tanto Sewell, il suo Walter è comunque un bel carattere, verso cui, almeno a me è successo, si prova simpatia), con dialoghi veri e per nulla forzati. Io avevo già letto il film, eppure m'ha sorpreso ed emozionato come la prima volta.
Soggetto: Una bella storia, emozionante e appassionante.
Cast: Buono, con belle prove d'attori (le donne le ho trovate un po' sottotono, tranne la Berkley).
Locandina: Carina, ma non mi fa impazzire.
Musiche: Le canzoni che sono riuscito ad ascoltare (Forbidden Colours, Power of the Gospel, Three Wishes, When I paint my masterpiece) mi sono piaciute molto.
Sito: Ho letto solo lo script e non ricordo il sito.
Voto complessivo: 8 Un ottimo film, giustamente ricordato.
 
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World ^_^
view post Posted on 15/9/2009, 16:50




Regia: Movimenti di macchina e tocco da regista autoriale ben descritti. Ci sta, ok, la scelta di Lawrence Kasdan come regista ma ricordo come questa di prendere ottimi mestieranti "non autori" fosse un po' una costante in Cesare.
Forse nomi altisonanti avrebbero portato ombra a quelli che erano soprattutto film originali? Può darsi, è una scelta anche molto condivisibile da parte di chi spesso fa sceneggiature originali.
Fatto sta che, anche senza scomodare nomi troppo illustri e pur apprezzando la bontà di Kasdan, ci poteva stare anche qualche regista dal carattere più marcato e meno "sceneggiatore".
(Anche se scommetto che oggi i cinematikiani avrebbero preso un certo... Christopher Nolan. E che la cosa non sarebbe stata forse il massimo dell'originalità! :lol: )

Sceneggiatura & Soggetto: Soggetto teso ed emozionante e una sceneggiatura che, non a caso, è stata ritenuta a lungo non solo come "il capolavoro" di Cesare ma, in generale, tra le migliori in assoluto qui in Ck.
Riletto oggi il mio giudizio non si smuove di una virgola e, se è vero che ci siamo raffinati un po' tutti nello stile di scrittura e che il livello di qualità di questo film non è più così al di sopra gli altri, va comunque detto che il film è attualissimo e valido tuttora, per come è stato pensato, fatto, realizzato e con le scelte di cast (ma ci torneremo dopo).
Ho notato con un sorriso nostalgico una piccola caratteristica comune ad alcuni film dell'epoca, quella cioè di sottolineare determinate scene descrivendo la musica in sottofondo: ebbene, in questo Cesare aveva pochi rivali. Forse un po' di quella "poesia" s'è persa, molto più facile infatti mettere direttamente il link alla canzone. Aspetto che potrebbe essere recuperato, invece...

Cast: Buon cast, che a dirla tutta, non soffre neanche del difetto (spesso frequente all'epoca) di prendere nomi altisonanti anche per piccoli ruoli.
E' un cast non solo plausibile, ma scelto con una certa cura. A voler essere pignoli... forse, oggi, qualche ruolo un po' più marginale (penso al custode della Paramount) avrebbe avuto un volto...
Ottimo Rufus Sewell, autentico protagonista della pellicola (qui, finalmente in un ruolo non da cattivo), che fa il paio con un Depp magnetico: di gran fascino il suo Hans Zvellar.

Giudizio & Voto complessivo: Uno di quei film che han fatto storia. Ricordo che raccolse poco in termini di premi ma il film è rimasto a lungo, soprattutto per gli scrittori di opere originali, come una sorta di esempio, ora da ammirare, ora da raggiungere e, perchè no, superare.
Alla Cinematik di oggi, forse non molto diversa ma sicuramente più esigente e un tantinello più smaliziata, questo film può dire ancora molto, avendo superato indenne questi anni e mostrandosi tuttora come una storia affascinante; forse non pienamente "plausibile", ma sincera nel suo porsi come omaggio al Cinema (e all'Arte in genere) come forma d'Amore. 8,5

Edited by World ^_^ - 15/9/2009, 23:17
 
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Clint1994
view post Posted on 15/9/2009, 18:29




Penso che il soggetto di The Masterpiece sia uno dei migliori di Cinematik e continuo a sostenere che questo è nella mia top 3 delle pellicole cinemaikine.

Noto comunque dalle altre recensioni che il film è stato apprezzato più o meno da tutti. Molto bella in particolare la conclusione della recensione di World, quando dice che The Masterpiece è "un omaggio al Cinema (e all'Arte in genere) come forma d'Amore".

Aggiungo inoltre che non penso affatto che il film sia invecchiato o che risenta del tempo in cui è stato scritto: io l'ho letto qualche mese fa e penso che lo script, a livello di scrittura, possa benissimo reggere il confronto con quelli odierni.
 
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view post Posted on 18/9/2009, 10:32
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Cinefilo Ad Honorem

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Giusto per la cronaca: su Facebook Cesare se l'è auto-definito "il film più sopravvalutato di Ck". C'è da dire che lui ha sempre ammesso di preferire altri suoi script (anche vecchi) originali e non.
 
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World ^_^
view post Posted on 18/9/2009, 12:33




CITAZIONE (marenarobros @ 18/9/2009, 11:32)
Giusto per la cronaca: su Facebook Cesare se l'è auto-definito "il film più sopravvalutato di Ck". C'è da dire che lui ha sempre ammesso di preferire altri suoi script (anche vecchi) originali e non.

Sulla tua bacheca per la precisione. Ho letto. ;)

E non sono d'accordo. Certo, se venisse qua a "farci una visitina" potremmo parlarne insieme con lui e sarebbe ancora meglio (l'ho incontrato in chat ieri sera e l'ho invitato, chissà... ).
Cmq, ripeto, non sono d'accordo. E' tuttora tra i migliori film di Cesare.
Qualche altro film suo che sia stato un po' sopravvalutato io lo dissi già all'epoca... penso al vincitore dell'Award come Miglior Film "Tears of a clown" per esempio...
 
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Andrew.
view post Posted on 18/9/2009, 12:59




E’ uno di quei casi dove il cinema parla di cinema. The Masterpiece è un film che si snocciola in due tempi diversi, passato e presente, accomunati dalla strana figura di Hans Zvellar, sceneggiatore polacco che nel ‘37 decide di sbarcare in America per poter realizzare la sua sceneggiatura capolavoro. Al presente abbiamo invece Walter, giovane laureando che si imbatterà proprio in quel capolavoro.
L’idea di fondo è perfetta, uno dei migliori soggetti che abbia letto su Ck. Il mescolare passato e presente, l’enigma delle conoscenze di Zvellar, la ricerca della verità, e gli affascinanti ambienti cinematografici…
Anche la sceneggiatura è impeccabile, forse più accurata nelle scene iniziali dove i movimenti della mdp vengono descritti meglio rispetto alle altre, che rimangono comunque ottimamente scritte.
“Il capolavoro” è un capolavoro? Non del tutto, a mio avviso. La prima parte del film è caratterizzata da un ritmo lento, i personaggi ci vengono mostrati a poco a poco con varie scene appunto “calme”, dove si può gustare in pieno quell’amore per il cinema che le pervade: penso al discorso tra Hans e LUHZNY , o all’arrivo di Walter nell’aula di cinema, con la discussione riguardante Frank Capra. Riusciamo anche a conoscere bene le varie sfaccettature di questi, con i loro problemi e passioni. Ma a un certo punto il ritmo inizia a essere più incalzante, la storia prende quasi la piega di un thriller, con le telefonate anonime e gli enigmi da risolvere, che ho trovato poco amalgamabili a quanto era stato fino a quel momento il film. Anche le scene si fanno più veloci e si arriva in fretta alla conclusione che fortunatamente torna su binari più tranquilli.
Il finale ha dei toni pessimisti, perché è chiaro il pensiero di Hans: il male ci sarà sempre, ed è facile prevederlo, a differenza del bene che è più raro, più difficile da prevedere. Nessun enigma, nessun mistero, se è riuscito a prevedere la storia dei cinquant’anni futuri si è trattato solo di coincidenze fortuite. Certo, è difficile credere che sia riuscito solo per coincidenza a prevedere tutto, persino l’arrivo finale di Walter con messaggero del messaggio d’amore, ma alla fine lo si può anche accettare senza protestare troppo.
Insomma, per me The Masterpiece è un capolavoro mancato, perché le basi per renderlo tale c’erano tutte e all’inizio pensavo proprio che si trattava di qualcosa del genere. Purtroppo è venuto a mancare qualcosa che lo rendesse… epico. Qualcosa che ci facesse entrare ancor più nella psicologia dei personaggi, specie in Hans che ad un certo punto scompare dalle scene. Ma rimane pur sempre un gran bel film, uno dei migliori di CK, e considerando che si tratta di un opera originale, complimenti a Cadillac.

Voto: 8-
 
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canepa
view post Posted on 5/10/2009, 16:14




RECE FLASH by Tomcat: THE MASTERPIECE – IL CAPOLAVORO

Regia: 7 ½ Kasdan dirige con mano solida ed attenta questo film abbastanza atipico per CK. Un film molto poetico che ci narra una storia d’amore attraverso il tempo. Grossa attenzione del direttore alla magicità della storia e ai personaggi.
Sceneggiatura: 8 Una sceneggiatura che nonostante il ritmo mai velocissimo, riesce a dosare con sapiente maestria tutti gli elementi che ci portano alla scoperta finale. Tutti pezzi che si incastrano come un puzzle. Dialoghi azzeccati e per niente banali, personaggi tratteggiati di cesello e nessuna noia. Insomma una scenografia con I fiocchi.
Soggetto: 8 ½ Altro script originale ed in questo caso parecchio originale, che sfrutta lo script di un film mai realizzato, per parlarci di una storia d’amore che attraversa lo spazio ed il tempo, per poi magicamente chiudere il cerchio, grazie ad un inconsapevole studente di cinematografia. La definizione originale, calza a pennello per questa storia, scritta da Cesare Carugi, che affronta il tema dell’amore in modo poetico e magico. Grande inventiva dal canto suo per una storia che non sfigurerebbe al cinema reale. Una storia d’amore fatta da tanti tasselli che non combaciano e che ha necessità dello studente di cinematografia per chiudersi. Ma non si tratta solo di una storia d’amore; in gioco ci sono la passione e la voglia di arrivare a scoprire un mistero. Le relazioni fra professore ed alunno. La paura di osare troppo con un film che si proietta in avanti di 50 anni. Ma parla anche di fatti che dovevano succedere e che sono successi. Era impossibile sapere che tutto sarebbe andato in quella maniera, ma Zvellar ci è riuscito. Raramente mi è capitato di leggere film così su CK. Trovare film che parlano d’amore in un mondo parecchio action non è facile ed inoltre dobbiamo anche dire che questo film è degli albori cinematikiani e questo lo rende a suo modo (parafrasando il titolo) un piccolo capolavoro.
Cast: 8 Pochi attori, ma tutti scelti in maniera ottima. Se si potrebbe pensare che Depp sia il protagonista assoluto, per me non lo è. Il protagonista è il personaggio di Sewell, che riesce acaratterizzare benissimo Bellow, che è l’artefice inconsapevole della storia d’amore. Animato dal fuoco sacro della scoperta. Ottimo anche Sutherland nel ruolo dell’ex professore (presente anche nel film Lightin Ray). Depp è magico nel ruolo di Zvellar, come del resto la Hunt; ma il loro ruolo è relegato a un necessario contorno; buono, ma balza più all’occhio Sewell. La Berkley che nella realtà si è persa per strada, qui ha un ruolo da brava ragazza e compagna di Bellow; niente di eccezionale ma buona l’interpretazione.
Locandina: 6 Non mi è piaciuta, con quella linea diagolnale e le due faccione dei protagonisti.
Musiche: 8 Cesare è un esperto di musica e questo lo ha portato ad una colonna sonora emozionante.
Sito: 7 Siamo nel 2001, ma già il sito era complete. Una pagina del cast, comprensiva del regista, con foto e filmografia; un faccia a faccia simpatico fra Sewell e Depp ed un interessante disanima su “Orizzonte perduto” di Capra.
Voto complessivo: 7 ½ Adesso dei film di Cesare ne ho visti abbastanza e non sono mai rimasto deluso (come per altri del resto). Bene questo film dimostra che si possono fare storie d’amore originali, senza cadere nel trito o nello smielenzo. Un film che riesce a coniugare la storia, con i dialoghi, lo spessore dei personaggi e la recitazione. Un ottimo film che consiglio di vedere a tutti.
 
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view post Posted on 7/10/2009, 21:02

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LARGO AL FACTOTUM!
Le recensioni di Francis Delane


Un film strano e bello, ecco il mio commento. Due storie apparentemente scollegate che poi, alla fine, si scoprono essere i due momenti di un'unica storia: una sceneggiatura offerta a Capra e mai realizzata.

Il tempo e l'amore sono i due grandi temi portanti del film: lo scrittore polacco deluso Johnny Depp vede realizzarsi nella realtà la propria sceneggiatura, mentre il perplesso dottorando Rufus Sewell scopre di esserne parte. Semplicemente geniale, e con una frase che resta impressa: "Se immagini il male adesso, e poi il male tra quarant'anni, cosa immagini in realtà?" Il che dà un retrogusto amaro all'intero film, riscattato però dalla dolcezza della doppia storia d'amore: una struggente riflessione sullo scorrere del tempo e sul mutarsi della storia si mescola così a un elogio anche della passionalità dell'essere umano, che è malvagio ma può anche amare per tutta la vita.

Sottotono ma efficace Johnny Depp, però Sewell è inconstestabilmente più bravo. Bravissimo ovviamente Donald Sutherland, un vecchio leone capace di ferire ancora. Grande la regia di Kasdan. Un gran film.

VOTO FINALE: 8.
 
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Andrew.
view post Posted on 7/10/2009, 23:22




L'altro giorno pensavo: è uno di quei soggetti ai quali avrei voluto pensare io.
 
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18 replies since 24/3/2009, 14:41   273 views
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