| questa è la mia recensione. Ci sono SPOILER
Il nuovissimo film di Quentin Tarantino, fin dalla prima scena, ci regala momenti di grande cinema, sia per compostezza nella messa in scena, sia per la crescita di suspence, sempre crescente, con quei dialoghi mai appiccicati, quei personaggi che vivono di vita propria (e che hanno preso il sopravvento sull’autore, come ha riferito lo stesso Tarantino).
La narrazione, con un montaggio alternato funzionale, si fa carico di mostrare una serie di avvenimenti correlati tra loro, ognuno in grado di scaturire una reazione diversa, il punto di forza è proprio questo. Ci sono psicologie contrastanti, mosse difficili da prevedere, e suspence sempre in crescendo, scena dopo scena, con i giusti tempi, quella tensione mozzafiato, e la tipica risoluzione finale inaspettata o per lo meno imprevedibile. E’ un film che gioca tutte le sue carte intorno “all’astuzia” dei singoli, sviscerando (per quello che è possibile) l’emozionalità del più debole. Così, quando il colonnello Landa, tenendo sotto scacco prima il povero cittadino francese, poi la bellissima attrice Bridget von Hammersmark e infine i bastardi, vuole fare il passo più grande, vuole giocare con la Storia (il vero Hitler è lui), ma non rendendosi conto dell’inevitabile tornaconto. Allo stesso tempo, sempre sul lastrico, la vendetta di Shosanna si gioca tutta nella resistenza con Zoller, affamato dalla sua bellezza. E poi non scordiamoci della classica situazione (alla Reservoir Dogs) nello scantinato, dove il gioco (dell’indovina chi) diventa nuovamente uno scambio d’astuzia, un tragico momento di morte. In tutto questo, collocati al di fuori di questo meccanismo ci sono i Bastardi, anche piuttosto esposti, ma consapevoli delle proprie capacità, soprattutto vogliosi di sangue tedesco. Seppur con grandi momenti di dura violenza, il film non ne fa un uso sproporzionato, così come è controllata e ben bilanciata la musica, anche se i pezzi di Morricone non ci stavano granchè. In conclusione, un film solido, dove si è riuscito a bilanciare pathos e calma con momenti di violenza spropositata, tutto questo, senza mai dimenticare gli elementi più importanti, ovvero i personaggi.
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