CRITICO DEL CINEFORUM
DANTE’S TRINAGLE – Recensione by TomcatDANTE'S TRIANGLE IL FILMEd eccoci al 2002, dove troviamo in vetta alla classifica “Dante’s Trinagle) della Magia Production e della Anarchie Studios. La Magia l’avevamo trovata anche la scorsa settimana con “Fuoco nelle viscere”, che non ha sortito buone recensioni, nonostante fosse uno dei top 3 del 2001. Questo è anche un Addio perché questa storica casa di produzione non la ritroveremo più nei tre incassi migliori degli anni a venire.
“Dante’s Triangle” rimase in sala per ben 17 settimane, dal 18 Maggio 2002 al 13 Settembre 2002; raggiungendo la vetta della classifica. Incassò la bellezza di quasi 627 Milioni di €Matik, con un guadagno di quasi 558 Milioni di €Matik.
Nella classifica di tutti i tempi ad oggi questa pellicola ha la medaglia d’argento.
“Dante’s” partecipò all’edizione summer dei CK Awards, dove Sharon Stone vinse come miglior attrice non protagonista ed il premio Kubrik. Seconda piazza come migliore film, come migliore sceneggiatura originale e come migliore locandina. Fincher si classificò 5° come miglior regista e Walken 4° come miglior attore protagonista. Mentre la Magia si accaparrò il premio come produttore dell’anno ed arrivò seconda come miglior sito produttore.
La pellicola ci narra la storia di diversi personaggi che hanno in comune la loro presenza nel deserto Californiano. Sono persone differenti, che il destino ha deciso di riunire in quell’angolo di inferno sulla terra che ha il nome di Dante’s Triangle.
Narratore della vicenda è Dante Sebastian (Walken), un commesso viaggiatore sui generis, che viene raccolto dal camionista Frank Peril (Vaughn), che gli da un passaggio. Sarà proprio il viaggiatore a narrarci la storia di malavitosi; cacciatori di taglie; studenti alla ricerca di notrietà, una donna delusa dalla vita e un viaggiatore di 24 anni che è molto più saggio di quanto ci si aspetterebbe.
La sceneggiatura scritta da Anarchie e curata per la versione italiana da Giannini, è una sceneggiatura veramente ben scritta che viaggia dritta come un treno facendo incrociare la vita di tutti i personaggi. Una sceneggiatura che procede con un ritmo tranquillo (ad eccezione di un inseguimento in macchina verso la fine), ma che non è mai banale ed è puntualizzata in maniera eccellente. Ci sono dei balzi temporali sulla trama della storia, ma sono stati realizzati in maniera di non far mai perdere il filo della vicenda nella sua complessità. Nonostante poi i personaggi in campo siano davvero tanti, riusciamo a percepirne il background e li assurge a personaggi quasi reali, anche se le atmosfere in certi punti sono surreali; forse questa surrealtà è dovuta all’ambientazione desertifica che ha caratterizzato molte culture a partire dalla bibbia, dove Gesù si ritirò nel deserto per meditare e affrontò le tentazioni del demonio. In questa sceneggiatura c’è il demonio, che invece di tentare si diverte a giocare con i destini dei quindici derelitti che si incrocieranno in quel triangolo di terra.
Una storia che ci mostra persone spietate, che vivono nella loro cattiveria senza curarsene. Uomini e donne che cacciano altri loro simili e hanno fede solo nel denaro. Ci sono uomini che vivono una vita che non è la loro per cercare di ingabbiare uomini senza morale. C’è un genio che sta per raggiungere una vetta che lo potrebbe far passare alla storia, ma che non riesce a raggiungerla. Insieme a lui ci sono coloro che hanno lavorato con lui e che dovrebbero essere amici, ma che d’improvviso tali non sono più in una girandola di morte, per impossessarsi di un qualcosa che potrebbe cambiare la loro vita; insomma si fanno prendere da una girandola di avidità.
Una sceneggiatura articolata che tiene attaccato lo spettatore allo schermo, che nel finale lo spiazza, in un crescendo di emozioni e con un grande tocco di stile; ma non sarà l’unico colpo di scena.
Una sceneggiatura che sembra filosofica grazie al viaggiatore che è un personaggio intrigante, che con la sua voce, ci conduce, come Virgilio, fece con Dante in questa piccola porzione di inferno.
Il regista Fincher fa il suo dovere egregiamente soffermandosi su particolari dell’ambientazione che danno spessore all’intera vicenda, rendendola viva.
Un cast vasto composto da attori conosciuti tutti molto bravi. Grandissima prestazione di Walken che nel ruolo dell’enigmatico viaggiatore è un portento. Vaughn nonostante abbia un ruolo importante nella vicenda è bravo, ma un gradino sotto Walken. Mi è piaciuto molto Wright (Mark), che con maestria rende benissimo il ruolo del giovane ragazzo che è molto più maturo della sua età anagrafica. Il compianto Chris Penn sguazza nel ruolo del malavitoso Rafael ed in questo è supportato da Ray Liotta che si conferma un grandissimo caratterista. Sharon Stone sempre magnifica nel ruolo della Femme Fatale, ricca e annoiata, ma con tanti scheletri nell’armadio. Morgan Freeman quasi invisibile e mi chiedo perché sia citato fra i protagonisti nella locandina; così come Paul Sorvino abbastanza invisibile. Bravi tutti i ragazzi chiamati ad interpretare l’eterogeneo gruppo di studenti sulla via della gloria.
La Cruz merita un discorso a parte: si sforza, ma con quel fisico non è assolutamente credibile come cacciatrice di taglie.
Script scritto in italiano corretto (salve rarissimi errori di battutura), impaginato a dovere. Il vero peccato è che alla prima visione dei personaggi non è associata ne la fotografia (ormai quasi uno standard; ma qui siamo ancora agli albori) e il nome dell’attore che lo interpreta; il che comporta il dover tornare ai titoli di testa o di coda.
Un altro dubbio che mi è preso è che nel sito viene citata una colonna sonora, però nello script non è presente nessun richiamo ad essa, salvo un paio di scene, dove viene detto che c’è una musica di sottofondo.
Passando al sito devo dire che è realizzato magistralmente, con la sezione Cast che riporta ottime foto dei protagonisti, con neme dell’interprete e del personaggio (purtroppo non tutti gli attori hanno una foto).
La colonna sonora già citata sopra, con anche la copertina del CD (molto bella); senza possibilità di ascoltarla ed è giustificatissimo dall’assenza dell’ADSL in quegli anni. C’è una sezione Trailer con lo stesso interessante, anche se molto breve.
Locandina molto bella e realizzata in ottima maniera.
La sezione dei premi e delle recensioni; che erano tutte allineate sul 7,5 ad eccezione di Cristian, molto più stretto e per concludere la versione inglese, che non ho potuto visionare a causa di alcuni firewall.
Concludendo “Dante’s Trinagle” è un film che mi sento di consigliare a tutti, perché è fatto bene, con un ottimo cast e una regia azzeccata. Una storia mai banale che procede tenendo incollato allo schermo lo spettatore, che si ritrova davanti alcuni colpi di scena assolutamente insapettati. Ulteriore nota positiva è il fatto che si tratti di una sceneggiatura originale, anche se credo che sia una trasposizione di una sceneggiatura in lingua inglese. Insomma un grande film che secondo me deve essere considerato un classico e che deve essere riscoperto.
VOTO: 8Ci rivediamo fra due settimane (data l’uscita di tre film al cinema virtuale), con “Omertà” della World Entertainment.