Cinematik.it - Il gioco del Cinema

Top 100 - 64. Il dittatore di Via Dalmonte

« Older   Newer »
  Share  
Zio Carlo
view post Posted on 13/1/2008, 17:47




Carlo
Era molto difficile trasporre le nevrosi, i tic e le tematiche classiche di Nanni Moretti su Cinematik. Mac, con estrema cautela nel trattare materiale “cine-radioattivo”, ci è riuscito. Nelle ripetizioni verbali, nelle frasi declamate come sentenze, sembra di vederlo lì, Nanni, che punta il dito contro l’illusione di un Paese migliore. Ovviamente siamo dalle parti dell’estremizzazione, ma le battute sono pungenti e sistemate al momento giusto. Peccato, davvero peccato per i numerosissimi errori di battitura, dettati dalla distrazione e forse dalla fretta di mandare il materiale. Carina la citazione da “Il grande dittatore” di Chaplin. Sorretto da un grandissimo cast (nel quale però stona la presenza inopportuna di Mughini, totalmente inadatto – sì, lo so che ha fatto altri film di Moretti, ma questo non mi fa cambiare idea!!!), questa versione paradossale di “Tutti gli uomini del re” ricalca lo schema di tante vicende, ovvero colpo di stato – dittatura – soprusi (in questo caso “ideologici”) – complotto, avviandosi verso un ovvio finale, ma è abbastanza originale da non farlo pesare. Non so se piacerà a tutti, ma è divertente e fa riflettere, due qualità che non possono che far bene alla pellicola.

VOTO: 8/10


Mary
Un film particolare, di quelli che fanno riflettere, un tema tanto caro a Moretti, e per questo non si fa fatica ad apprezzarlo. Un buon cast (io ADORO la Buy e Mastandrea!) e una sceneggiatura scritta bene (errori grammaticali a parte).
Ciò nonostante mi trovo di nuovo a dire che questo genere di film è ben lontano da ciò che preferisco, pur amando ogni singolo attore che vi compare!
Comunque un'altro film che ha tutte le carte in regola per piazzarsi tra i primi posti, perchè credo che alla maggior parte dei giocatori di CK, questo genere piace eccome!


Emilz
Il coraggio di usare un regista del genere che porta il nome di Nanni Moretti dovrebbe essere già un punto positivo, ho notato però una certa difficoltà iniziale a far capire allo spettatore lo stile e il linguaggio (anche verbale). Infatti alcuni escamotage iniziali assomigliano troppo a alcuni film del regista romano, c'è la scena del bar alla "Ecce Bombo", alcune frasi alla "Palombella Rossa", alcuni avvenimenti alla "Il caimano".
Inevitabile comunque perchè cercare di gestire una dialettica nuova che sia verosimile alle caratteristiche di questo importante autore non è facile.
La parte iniziale diventa così un pretesto per entrare nella vicenda vera e propria, la dittatura del condominio.
Certo, vedere un Nanni Moretti così impazzito, anche un pò troppo volgaruccio, non mi piace molto, devo essere sincero. Trovo però che tutta la costruzione sia efficace e ben scritta.
Il rapporto tra il personaggio interpretato da Mughini e Moretti non mi piace, il fatto che Moretti dia dell'intellettualoide a Mughini m'ha fatto sorridere, la scena della canna in macchina peggio.
Insomma ci sono situazioni ben costruite, ma altre cadono nel trash e nella banalità non Morettiana, almeno questa è la mia impressione.
In finale è un film che ho apprezzato ma allo stesso tempo alcune cose m'hanno lasciato perplesso, vedi il finale tragico.
Di sicuro un film valido, Marcello poteva osare di più, cercando di evitare facili scorciatoie.


Arcadia
Mi ero accostato a questo nuovo film di mac con un po' di diffidenza lo ammetto: un po' per il soggetto che, ripeto, mi ricordava un analogo episodio de I Griffin, un po' perché alla regia era stato chiamato Nanni Moretti, che apprezzo per quel che conosco ma che mi sembra sia poco "facile" per Cinematik (ma è una sensazione a pelle). Ma a fine visione ammetto la mia soddisfazione: Il dittatore di via Dalmonte (titolo efficace nella sua semplicità) è una pellicola molto interessante e arguta, molto intelligente e nient'affatto scontata. L'idea di un uomo che realizza un "colpo di stato" per instaurare un governo giusto, sia pure nel condominio in cui abita perché stanco della situazione in cui finora ha vissuto, è purtroppo realistica, perché la storia ci porta numerosi esempi (solo a me ha ricordato, il gesto di Leonardo Marino, la dottrina marxista e la sua applicazione nei regimi comunisti?) Nanni Moretti è bravo sia davanti che dietro la macchina da presa, anche se forse carica un po' (ma forse è un effetto voluto) il suo personaggio quando "esce di testa", mentre il migliore del cast è sicuramente Giampiero Mughini (che personalmente detesto, e non perché lui è juventino e io no), perfetto nel ruolo dell'intellettuale asservito al regime ma poi pronto, in impeto di orgoglio passeggero (passeggero alla luce del finale, assolutamente pessimista), a tradire il suo padrone e signore. Sceneggiatura ben scritta, con personaggi ben descritti. Alla fin fine, una pellicola bella e intelligente. I miei complimenti a mac, che ha sfornato un piccolo capolavoro da guardare e riguardare.


Tomcat
Come detto nel Topic dello specialone, fare un film con regista Moretti non è facile e si rischiava di incorrere in grosse incongruenze. Per fortuna Mac ha ovviato a questo problema, offrendoci una pellicola molto morettiana ed in questo il risultato è già ottimo.
Un attacco pungente e diretto a tutta la classe politica e a quello che rappresenta l’acquisizione del potere. Chiunque abbia anche buone intenzioni, se raggiunge il potere si fa prendere la mano e diventa despotico e come tutti quelli che già lo detengono.
Siamo chiaramente di fronte ad un estremizzazione; ma che ci porta a riflettere sulla politica e sul cosa comporta dover gestire il potere, con le opportunità che rappresenta.
Peccato che ci siano parecchi errori grammaticali; che comunque non inficiano troppo sulla riuscita del film che è una sgace e pungente rappresentazione del potere estremizzato. Un film che scorre su binari solidi e che mi è piaciuto parecchio; con personaggi mai banali e ben assortiti.
Unico neo: Mughini. Avevo detto che io non lo sopporto, ma ho voluto vedere se poteva essere funzionale alla trama. Lo è, ma chiudere a Mughini di essere un moderato, come nel film mi sembra eccessivo; proprio lui che non è certamente un tollerante.
Con le dovute correzioni grammaticali, sarà uno dei successi di questo semestre.
VOTO: 7+


Papele
Il dittatore di Via Dalmonte è un buon film. Un buonissimo film. Può vincere il festival ed essere uno dei protagonisti della stagione? Senz'altro (occhio che però ho appena letto Cani randagi... i due film avranno recensioni molto simili). Quindi bravo Mac, questo è fino a oggi il suo miglior film. Ora, in tutta tranquillità, elenco le cose che non mi son piaciute (o che si potevano rendere meglio, ma mi rendo conto che è uno script originale e personale, quindi non mi aspetto dei punti d'incontro ma il solito "c'ho ragione io e i fatti mi cosano).

Nanni Moretti: ottima regia, film che gli è cucito addosso; sull'interpretazione: bravo anche lì, ma lì si gioca sul difficile: o è Moretti che fa il "Moretti" (e quindi è troppo scontato? ma i tormentoni mi son garbati, via) o è Moretti totalmente diverso dal Moretti (anzi, dai Moretti) che conosciamo, e se questo a volte è un bene, a volte sembra davvero di trovarsi davanti qualcun'altro (lo stesso Mac?). Forse un altro attore avrebbe giovato (mai pensatoci? Giusto per curiosità).

Mughini: sparo sulla croce rossa, lo so. Persona che maldigerisco, personaggio televisivo (con la sua iper-juventinità) che detesto cordialmente, scelta che mi aveva spiazzato all'inizio (poi ho scoperto le sue frequentazioni morettiane) e che mi ha deluso alla fine. Mughini fa quasi se stesso (banalmente, ma almeno ci stava), poi prova a recitare, e perdonami Mac, ma che ci voleva a scegliere qualcun'altro? Anche qui, come sopra: c'erano alternative o è stata l'unica scelta?

Il resto del cast: Orlando per me può fare anche la guardiola della portineria, e lo apprezzerei sempre; degli altri non predomina nessuno (qualche scelta originale o comunque inedita per Moretti, tipo la Bobulova o Faletti, che comunque non incidono più di tanto), giusto quel tantinello la Buy... che però. Io che lei e l'amico (Mughini, a proposito, ma Grillo come cognome è una scelta ammiccante? e Marino?) avrebbero tradito il Nanni (e che la folla avrebbe inneggiato a loro) l'avevo inuito. Ciò non toglie respiro al finale, che trovo giusto, e l'unico coerente col resto della vicenda.

La sospensione d'incredulità: sapevamo tutti di doverla mettere in atto. Quindi ok che uno impazzisca per una delusione politica (nel 2007? nessuno è così insano di mente davvero, in partenza), e anche che prenda con un colpo di stato l'assemblea condominiale e il condominio stesso... ma con un uomo solo come forza armata? E nessuno che telefona, che scappa, che denuncia il fatto? Non dico che avrei gradito una sottotrama "televisiva" (con un finto telegiornale alla Studio Aperto che segue la vicenda "curiosa", per una volta a ragione rispetto ai tg big che magari non la cagherebbero), però si poteva osare qualche trovata... ecco in queste "cosucce" il film non decolla mai. La trovata iniziale non si "spreca" mai, ed era il timore maggiore. Ma una volta letto il film, che è ben strutturato, per carità, si pensa che è un peccato che non succeda nulla di non previsto (come detto anche del finale, lo stesso vale per la scena drammatica dell'esecuzione di Orlando: molto bella invece la preparazione del complotto).

La soundtrack: Arancia meccanica rulez! Nanni ci delizia sempre con soundtrack molto pop, la scelta della musica classica l'ho trovata quasi fastidiosa. E le scelte musicali un po' "cialtrone".... e qui c'attacchiamo a...

Le citazioni cialtrone: io quella al Grande dittatore inizialmente l'ho gradita. Ma pensavo succedesse qualcosa di diverso (un po' alla Nanni che cita La stanza del figlio ne Il Caimano). E invece no, citazioncina facilina (e anche un po' avulsa dal resto del film). Ho letteralmente ODIATO le citazioni dirette a libri, film e personaggi della musica. Nanni non è mai così banale (le filippiche su Henry pioggia di sangue, Zivago, insomma, ok, l'occhiolino l'hai fatto a Ck ma Inland Empire? Tra poco lo citano anche De Sica e Boldi!), soprattutto musicalmente (su Porci con le ali stendiamo un velo pietoso): ok sparare sulla croce rossa di Tiziano Ferro, Meneguzzi e D'alessio (tra parentesi: nessuno li ascolterebbe tutti e tre: dovevi metterci al massimo Ligabue, Elisa, gli U2: le banali scelte di un adolescente che si sente "rock" e avresti avuto più coraggio - sai quanti su Ck avrebbero reagito, riconoscendosi?), ma il Nanni vero non avrebbe MAI costretto il ragazzuolo ad ascoltare musica classica!!! Gli avrebbe propinato (con spirito da cura Ludovico) Massimo Ranieri, Gianni Morandi e, che so, Gianni Bella! Dicendo che se pop italiano deve essere, che SIA! E' una piccola cosa, lo so, e magari la sto tirando per le lunghe, ma avrei riso per mezz'ora! E ne approfitto per dire che in effetti questo nemmeno succede molto spesso...

Altra nota dolentissima, per me (che anche senza tutto il resto quassù, cose opinabili eh?, non avrebbero fatto del film un capolavoro): gli errori.
Non hai bisogno di un correttore, o di terzi. Anche io quando Zen mi rompeva le palle per il "sì" affermazione con l'accento, pensavo: ma questo che vuole? E dagli e ridagli, uno lo impara (a 18 anni, pensa te). E siccome siamo qui a "giocare" agli scrittori, credo sia una di quelle piccole cose in cui Ck ci aiuta a crescere. L'accento lo vogliono anche il "nè" negazione, il "sè" riflessivo (ma non se seguito da "stesso"). E Minacce si scrive senza la I!!! Per l'uscita nelle sale controllerò giusto questo!

Un aggettivo per definire il film: fantozziano. E ho detto tutto.


Exi
Ritorna Mac, con il suo secondo soggetto originale. Il dittatore di Via Dalmonte ha tutte le carte per trionfare al festival di Roma. Devo dire che non ho mai visto un film di Nanni Moretti, quindi non posso dire se sia un progetto che rispecchia in pieno il suo stile. Devo dire comunque è un film che mi è piaciuto molto. Evidenziando la prima parte davvero ben fatta la struttura funziona perfettamente, ho trovato una bella idea utilizzare come Colonna Sonora pezzi di musica classica affiancati ai movimenti della mdp. Abbiamo il nostro palazzo in Via Dalmonte (che se non ricordo male Mac disse che è la sua strada) in un ipotetica città (non ricordo se è Roma o se è lasciata all'oscuro di tutto) composto di persone di ogni estrazione sociale. Il ragazzo che ascolta GIGI D'ALESSIO, il cristiano che cerca sempre di convertire gli Atei, Ivan (personaggio non sfruttato al 100% secondo me, anche se la trovata di Porci con le Ali è carina)...Insomma un pò per rappresentare un piccolo stato in generale. E poi abbiamo Leonardo, che si ribella a tutto e fa tutto per se, ovviamente il potere prende il sopravvento (e qui ritorniamo alla tematica tratta anche precedentemente in Grande Fratello, un tema (credo) molto caro a Mac), fino all'epilogo che non mi è dispiaciuto. Ritornando al discorso precedente, devo dire che la prima parte è perfetta, funziona tutto, ma ho ho trovato che perde qualche piccolo colpo in seguito, insomma dalla presa del potere. Oddio questa differenza non è colossale e in fin dei conti il film resta omogeneo nel complesso della storia. Forse sarà stato l'eccesso di qualche "gag"(chiamiamole così và!) che sembrano far prendere al film una strada un pò comica. In conclusione Mac ha fatto davvero un ottimo film, il migliore a mio parere, fino a questo.(Escludendo ovviamente il capolavoro BNVSB)


World
"La fattoria degli animali" secondo Nanni Moretti e Marcello Bonini, verrebbe da dire. Perchè in effetti "Il Dittatore di Via Dalmonte", pur partendo come una commedia è a tutti gli effetti una "parabola" sulla politica e il potere, la democrazia e il dispotismo.
Ben diretto da un Nanni Moretti finalmente "usato" in maniera appropriata, il film non solo sembra nelle corde dell'autore romano, riprendendone adeguatamente tic ed "intemperanze intellettuali" ma almeno a me è parso continuare e approfondire alcune tematiche già presenti ne "Il Caimano", ultimo film reale del "nostro" Nanni, soprattutto nella seconda parte quando il nostro dittatore mostra la sua faccia più torva, vanificando così letteralmente nel sangue la sua utopia di un mondo e un governo più giusto.
Tra i difetti imputabili a questo film (pochi, in verità) può esserci proprio il repentino passaggio da un registro "leggero" a uno molto più impegnativo e tragico, ma anche in questo ho ravvisato un chiaro parallelo con l'opera orwelliana (ed è quasi un ritorno per Mac, dopo lo sfortunato "Grande Fratello"), passando forse un po' troppo improvvisamente da quella che sembrava una critica alla politica in generale e alla sua scarsa moralità (quasi alla Beppe Grillo) a un molto più diretto richiamo proprio alla dottrina socialista, talmente utopistica e irrealizzabile nella sua forma di comunismo reale da diventare un regime in cui "alcuni sono più uguali di altri".
Tematiche quindi tutt'altro che "leggere", affrontate con coraggio anche laddove il film lasciava trasparire qualche calo o qualche punto meno efficace. Tra questi ultimi potrei ad esempio aggiungere l'astrazione in cui tutta la storia è immersa, come se il condominio fosse totalmente fuori dal mondo, senza mezzi di informazione o forze dell'ordine a occuparsi di questo maxi sequestro di persona... ma tutto ciò non fa che evidenziare la natura smaccatamente astratta, "morale" e quasi teatrale di un'operazione voluta esattamente così. (Non era così pure il finale de "Il Caimano" se vogliamo? Coi "seguaci" di Berlusconi che attaccavano il palazzo di Giustizia con le bottiglie molotov)
Il pessimismo è tutto nel finale, quindi, e in quella che si presuppone essere la morale finale del film... e cioè che la democrazia, pur con tutti i suoi difetti (tra cui anche la corruzione e la collusione con le varie "mafie") sia, per dirla "alla Leibniz", il migliore tra i sistemi politici possibili... o forse no?
78%


Zen
Partiamo da una cosa scontata, ma vera: il film di Mac ha uno spunto direi geniale (la follia dovuta alla sconfitta delle elezioni politiche, lo ammetto, mi ha fatto ghignare assai). Ma, contemporaneamente, su quell'idea geniale ci campa e si porta avanti in maniera tutto sommato media, quando poteva ambire a molto di più. Mettere dei tagli con servizi di telegiornali che raccontano l'accaduto (non è che tutti vanno avanti facendo finta di nulla, no?)...che ne so, pure Staffelli che cerca di consegnare il tapiro d'oro, ma qualcosa che innalzi la situazione del film oltre il metro quadro che riguarda i protagonisti.
Sia chiaro: resta un buon film, che potrà dire la sua in sede di festival e di Awards. Ma ha il difetto che da un soggetto così, con questo potenziale, mi sarei aspettato qualcosa di più del semplice citazionismo facilone (come la scena de Il grande dittatore) e di uno sfruttamento di Moretti tutto sommato semplice. Sul secondo niente da dire, uno su CK fa fare ai registi che ama quello per cui li ama, ma allora che venga usato al meglio. Moretti che fa la cura Ludovico Van sbaglia il genere di cura (non so se ne avete già parlato, nelle altre recensioni, ma io gli avrei fatto sentire Le orme, i New Trolls, pure quella gran puttana di Petula Clark che canta "Ciao ciao" se non dovevano essere italiani). In generale il citazionismo esasperato mi è parso fuori luogo.
Insomma, un film buono, ma che, decisamente, poteva essere ottimo. Poi, nella media cinematikiana, verrà ricordato per lungo tempo, ne sono sicuro.
Due ultime note: errori sintattici inaccettabili. Mac, facci attenzione.
Secondo (e sono sicuro di non essere il solo a dirlo, anche senza aver letto le altre recensioni): Mughini inaccettabile. Ma, come si suol dire, de gustibus...


Kiriyama
che dire,mai avrei immaginato di riuscire a leggere un qualcosa accostato al nome Nanni Moretti,ma l'apparizione,anzi quasi,il co-protagonismo,di Giampiero Mughini mi ha incuriosito a tal punto,di divorarmi il film in pochi minuti.

Il film inizia in modo molto bello,la storia è facilmente comprensibile,e i personaggi sono quasi tutti azzeccatissimi,su alcuni non mi esprimo perchè non li conosco,mentre per quanto riguarda Valerio Mastrandrea,che ho visto in altri film,dissentisco parecchio,non so chi andrebbe nel ruolo del rompipalle e odioso Clerici,ma lui non mi sembra adatto al ruolo,anche perchè vedendo di mio pochissimi film italiani,i nomi letti mi sembrava di non conoscerli finchè non ho cercato le loro foto,e Clerici l'ho immaginato completamente diverso perchè non mi ricordavo dal nome chi fosse mastrandrea,mentre Rossini sembra proprio stampato addosso al mitico Silvio Orlando.
Stupenda è la reazione che ha Grillo quando incontra Marino,dopo il suo gesto '' Folle '' in assemblea,chiedendogli se aveva fumato la canna che gli aveva regalato.

ovviamente anche a me sono venute spesso delle domande come,la polizia non fa nulla?non si chiede niente il vicinato?e sopratutto,sono così contenti della situazione gli inquilini che non scappa nessuno?tantè che al momento in cui Marino fa uccidere il primo condannato a morte,mi ero convinto che il finale fosse un risveglio di marino che spiegava che era tutto un sogno,ma sono stato stupito,e questo è un punto a favore del film,anche se forse finisce per esagerare,diventando troppo irreale.

sarebbe potuto sicuramente essere perfetto con qualche correzzione,ma forse sarebbe finito per essere ovvio e banale,quindi,bene così.

come mia prima recensione,mi scuso per tutte le cavolate che avrò scritto,per gli errori e per la mancanza di occhio critico,ma ci tenevo a cominciare anche io a scriverle,e poi,per imparare ad andare in bici,bisogna cadere no?

Storia : 8

Attori : 5

Regia : 6-1\2

Originalità : 7


Voto Complessivo :6\7


Clint
Alla fine, anch'io ho letto il film di Mac. E confesso che mi è piaciuto.
Di Moretti non ho visto quasi niente anche se lo conosco bene e posso dire che il film sembra fatto apposta per lui. Come ha già detto qualcuno, era difficile portare Nanni Moretti su Cinematik ma Mac ci è riuscito abbastanza. Il personaggio di Leonardo Marino è fatto molto bene: speranzoso, illuso, poi frustrato. Vuole cambiare vita, vuole che accada qualcosa, come dice all'inizio del film alla moglie Laura. E qualcosa accade. Dopo essersi accorto della corruzione e della criminosità che regna ai vertici della politica italiana, Leonardo dichiara il suo condominio indipendente e cerca di instaurare un governo giusto, di cui lui è il presidente. Ma, come dice esplicitamente il film, un governo perfetto è impossibile averlo e anche Leonardo si lascia sopraffare dalla voglia di potere, diventando "il dittatore di via Dalmonte": costringe un ragazzo appassionato di Tiziano Ferro ad ascoltare musica classica dopo avergli rotto i cd; mette in galera un uomo che preferisce "La passione di Cristo" ai film di Pasolini e Scorsese; fa impiccare chi cerca di ucciderlo con una mazza da baseball.
Anche gli altri personaggi del condominio non sono fatti male: c'è Clerici, l'uomo perfetto che va in chiesa e lavora (che tra l'altro mi ha ricordato il Ned Flanders dei Simpson); lo sfigato del condominio un pò scemo, Rossini; l'anziana signora Alda che continua a parlare del defunto marito; Andrea che ascolta sempre musica ecc.
Insomma, chi fatto meglio e chi fatto peggio, fatto sta che sono tutti ben caratterizzati.
Personalmente, anch'io odio Mughini ma lo trovo abbastanza adatto nel ruolo dell'intellettualoide pronto a tradire l'amico.
Gli attori del cast non li conosco tutti perciò non posso dire se sono azzeccati o meno.
La cosa che mi è piaciuta meno, invece, è che nessuno si accorge di quello che sta accadendo nel condominio. Niente polizia, niente telegiornali...insomma, in questo ambito si poteva fare di più.
Bella invece la citazione al Grande Dittatore di Chaplin.
Il finale forse è un pò scontato ma non poteva finire diversamente e infatti non pesa molto allo spettatore. Bella poi l'idea della folla che acclama Ivan Grillo (Mughini) come un eroe e lo vuole presidente, dimostrando di non aver capito la lezione e di avere assolutamente bisogno di qualcuno che li comandi.
Insomma, un piccolo gioiellino davvero ben fatto.
Voto in stelle: ***1/2 su *****
Voto in decimi: 8/10


Nuno
Mi sono accostato alla nuova pellicola di Mac con una certa curiosità. Un po' per la storia, ma soprattutto per vedere all'opera il buon Mac con il cinema italiano. Dopo supereroi e mostri della laguna ero curioso di vedere la Ethereal alle prese con un soggetto italiano e con una pellicola affidata all'estro di Nanni Moretti. Premetto subito che le mie aspettative non sono rimaste affatto deluse. L'inizio è ben congeniato e nella prima parte il film è divertente e davvero ben fatto. Dopo l'ascesa al potere di Leonardo (nella seconda parte) la pellicola cala un pochino di verve, diventando un pizzico prevedibile e perdendo l'ironia dell'inizio. Il finale, benché un po' scontato, risolleva però il giudizio grazie ad una chiusa gustosa. Il film è molto morettiano, non solo nel soggetto ma anche in alcune interpretazioni del protagonista. Bravo Mac a sfruttare al meglio le capacità del Nanni nazionale. Il resto del cast si muove con efficacia, anche se nessuno spicca veramente, sovrastati dalla preponderanza di Moretti. Nota a parte per Mughini, che normalmente mi rimane profondamente sulle balle, ma che in questo frangente non mi è affatto dispiaciuto. Buono il sito, sufficiente la locandina, particolarmente valida e azzeccata la scelta della colonna sonora. In definitiva un film davvero carino che diverte e fa riflettere (soprattutto nel finale). Mac si è dimostrato una piacevole scoperta anche nel cinema nostrano e l'invito è sicuramente a ripetere l'esperimento tricolore. Posso dirlo ? Finora il miglior film realizzato dalla Ethereal (secondo il mio modesto parere).
Valutazione: 78%


Dave
Cominciamo con il sottolineare fin da subito un fatto a mio avviso incontrovertibile: "Il dittatore di via Dalmonte" si basa su un'idea a dir poco geniale e perfetta il cui sviluppo si mostrava subito come uno dei più difficili.
Non dobbiamo scordarci infatti che Moretti è un autore con uno stile tutto suo e che cercare di riportarlo su Ck da parte di altri risulta estremamente complesso (posso fare il paragone, ad esempio, con Allen o Gondry); Mac devo dire che ci riesce in alcuni punti anche riutilizzando alcune scene dei film precedenti (la scena della canna, almeno credo, è presa dalla sequenza iniziale di "Aprile") oltre alla critica sulla politica in generale che è stata tipica delle apparizioni extra-cinema di Moretti e poi del Caimano (anche se lì era indirizzata a un soggetto preciso).
Quindi ottima l'impostazione di Mac; l'idea su cui si basa il film; la scelta coraggiosa del regista e buona anche la scelta del cast (tuttavia, nonostante tutte le spiegazioni avute Mughini io non posso vederlo a recitare un ruolo così lungo per uno che al massimo potrebbe andar bene per un cameo, così come Makoare è troppo "commerciale" per Moretti) ma quali sono i difetti della pellicola? Innanzitutto il finale è troppo sbrigativo (anche se meno di quello alternativo, và detto) con l'eliminazione del "dittatore" e l'ascesa del suo migliore amico (anche se è un passaggio geniale, lo ammetto) in secondo luogo i condomini di contorno sono completamente amorfi: perchè nessuno tenta di scappare dal condominio? In fondo c'è solo una guardia del corpo e potrebbero uscire dalla porta se questa non è stata bloccata in qualche modo (il film non è chiarissimo al riguardo) ma anche in quel caso potrebbero tranquillamente calarsi dal primo piano in strada con delle lenzuola legate e nessuno potrebbe fermarli dato che non c'è un servizio di sicurezza. Insomma alcuni elementi logici, nonostante il film sia volutamente paradossale, avrebbero dovuto essere sviluppati con maggior attenzione. Facciamo un altro esempio, anche se stupido, il palazzo di via Dalmonte diventa uno stato a sè, perfettamente indipendente dal resto del Paese. E se qualcuno sta male? Non si parla della presenza di un dottore ad esempio, se a qualcuno piglia un attacco di appendicite che si fa? Domanda scema? Probabilmente sì ma vi avevo avvisato.
Comunque il merito a Mac va riconosciuto, il suo film era molto complicato da realizzare e lui ha fatto di tutto per rendere a pieno lo stile cinematografico morettiano seppur con alcuni difetti di cui sopra (sugli errori grammaticali soprassediamo, via, li facciamo tutti).

VOTO: 7


Andrew
Dopo aver letto il film, una domanda sorge spontanea... ma non esistevano i telefoni o i cellulari in quell'edificio? Ma comincio dall'inizio... il film è abbastanza scorrevole, e tratta di un personaggio frustrato dalla politica italiana che gli appare corrotta, e dopo aver perso le ultime speranze che le cose potessero cambiare, va fuori di testa. Fino a quel momento il film mi era sembrato godibile, con delle buone premesse. Da quel momento il protagonista impazzisce, dichiarando quell'edificio uno stato indipendete. Poi la sua follia raggiungerà il limite, quando ucciderà uno dei vicini.
Come ho fatto capire all'inizio, tutta la storia ha dell'assurdo. Un personaggio che va fuori dai gangheri potrebbe anche essere credibile, ma tutto ciò che ha intorno no... perchè i vicini non scappano? Posso capire che le porte siano chiuse e che ci sia un armadio a controllarli, ma andiamo... saranno stati più di venti! Ed è impossibile che in tutti quei giorni non abbiano trovato un momento per scappare da qualche parte... invece sono rimasti a sottostare agli ordini, arando i campi. E poi, ci voleva molto a fare una chiamata alla polizia?
Altra cosa che non mi ha convinto, è stato il finale dove i vicini stessi bruciano il corpo del dittatore, dimostrando che forse anche loro sono usciti di senno...
Insomma, la storia per me è stata poco o per niente credibile e ciò mi ha lasciato un senso di sfiducia verso tutto il film.. come in quei film dove dici: "Ma perchè non fa così e si salva la vita anzichè complicarsela?"
Soprattutto nella parte finale, quando il dittatore sta per uccidere un coinquilino. E gli altri che fanno? Guardano? Nella realtà si sarebbero opposti anche con la forza, mentre qua non chiamano la polizia... Il finale mi ha quindi deluso parecchio e confermato le perplessità che uscivano durante tutto il film...
Da una possibile interpretazione potrei dedurre che il film non vuole appositamente essere credibile, e vuole descrivere un mondo fittizio, inventato, che rispecchia poi un pò la politica italiana e che non pretende di essere appunto credibile.
Se quindi è così (e mac me lo dirà) allora raggiunge per me la sufficenza.
Niente da dire su tutto il resto, come il cast che mi è sembrato azzeccato e le musiche.


Noodles
Saranno passati più di sei mesi da quando mac mi parlò per la prima volta di questo film e non credevo riuscisse a realizzarlo così rapidamente. Quando mi raccontò la trama, presentandomela come una trama originale, la mia prima reazione fu: “Aspetta, mi ricorda qualcosa…Sì, una puntata dei Simpson…o dei Griffin…vabbè tanto è uguale”. Mi rispose che mi sbagliavo ma naturalmente avevo ragione io.

La domanda che mi sono posto alla fine del film è stata: ma in che anno siamo?
Perché penso che oggi, nel 2007, se qualcuno del nostro condominio si proclamasse dittatore, uno di noi prenderebbe il telefono o il cellulare, telefonerebbe alla neuro, e buonanotte ai suonatori.
Questo, ne “Il dittatore di via Dal monte”, non succede. Sembra quasi che i condomini, stanchi di politici corrotti, pensino alla svolta autoritaria come una proposta più che accettabile: tutto ciò, però, non viene spiegato. Perché nessuno si accorge che il gorilla Micheal è da solo e non è armato mentre loro sono in venti? Come può la famiglia Marino assecondare la pazzia di Leonardo?
Perché nessuno dall’esterno si accorge che qualcosa non va in via Dalmonte?
Se non si fosse ancora capito, secondo me, il difetto maggiore del film è quello di tirare troppo la corda della sospensione dell’incredulità. Più che una commedia sembra un film di fantascienza.
Se il Once Upon A Time FilmFestival regge che ne dice mac di un remake ambientato nell’Italia degli anni ’20 o ’30, o nell’America degli anni ’50?
Perché nonostante l’attualità dei temi trattati, lo svolgimento è palesemente anacronistico e improbabile.

La scelta di Nanni Moretti come regista non m’è poi sembrata così appropriata anche se pare che nelle volontà dell’autore questo prodotto debba fare il paio con “Il Caimano” (si vedano i cammei di Placido in uno dei tanti caimani d’Italia e di Virzì che fa un politico falsamente per bene).
Alla fine “Il dittatore di via Dalmonte” appare come un’opera buffa moralistica troppo facile per il buon Nanni e più adatta ad autori di commedie vecchio stampo – tipo Virzì!
Il resto del cast funziona bene e i condomini di via Dalmonte potrebbero avere buone possibilità nei prossimi CK Awards. Inoltre, si scopre grande attore quel vecchio stronzo di Giampiero Mughini in un ruolo su misura per lui.
Buona la locandina di Emilz e discreto anche il sito. Non mi convince (per l’ennesima volta) la colonna sonora di mac: ancora troppi riferimenti kubrickiani (escludendo l’eccezionale trovata della cura Ludovico) e il finale sulle note di Hendel meriterebbero la fustigazione.

Forse questa è la migliore sceneggiatura di Marcello Bonini. Tecnicamente, mac ha raggiunto l’equilibrio fra descrizione e narrazione dialogica. Lo script è fresco e diretto, i dialoghi sono buoni (e sono la cosa più morettiana del film, "C'è ancora speranza") e nel complesso il film diverte e fa anche pensare, raggiunge perciò gli obiettivi minimi prefissati. E visto che è una sceneggiatura originale, tanto di cappello.

“Il dittatore di via Dal monte” è quindi un film gradevole e godibile.
Probabilmente è meno riuscito di quanto dovesse essere e dice meno di quanto avrebbe voluto dire, ma la sceneggiatura avrebbe dovuto scavare di più nelle psicologie delle altre famiglie, della quali abbiamo ritratti appena abbozzati. Forse la voglia di far uscire a tutti i costi questo film per il Festival di Roma ha portato Marcello a tralasciare alcuni aspetti che col sennodipoi avrebbe curato maggiormente.
Non tutte le ciambelle riescono col buco e, se si pensa, che questa sia la prima sceneggiatura completamente originale di mac, si può ritenere il risultato finale soddisfacente.

Voto: 6.5


Francis
Scrivo la mia recensione con l'invidia nel cuore, perchè questo film, caro Mac, è un capolavoro e il mio è, ahimé, una schifezza (almeno, lo desumo dal fatto che il tuo topic è frequentatissimo e il mio poco poco...).

E' un film AG-GHIAC-CIAN-TE. E non perchè faccia schifo, ma proprio per il motivo contrario: è una parabola geniale sul potere, cinica e lucida come solo i grandi sanno farle (Orwell, che è una citazione ovvia nel tuo caso ma è la più immediata, e comunque se vuoi posso anche citarti Shakespeare, Balzac, perfino Al Pacino nel "Padrino"), costruita con un perfetto meccanismo a orologeria come un film hitchcockiano, condotta con piglio da maestro.

Non so dire nulla del cast perché non ho mai visto Moretti recitare, né conosco Mughini (che, confesso, ho appreso la sua esistenza solo con questo film), ma posso dire, da quel che ho sentito dire di Moretti, che quest'ultimo va benissimo. E ti invidio anche perchè tu hai avuto il coraggio di portare a Ck non un attore qualsiasi ma un "personaggio" (come Benigni e Woody Allen) e a sentir gli altri ci sei riuscito, mentre io non ci proverei mai... Ottima la scelta della musica classica.

Forse effettivamente qualche cosa la dovevi osare un po' di più (l'intervento dello Stato e della televisione l'avrei visto bene anch'io), ma visto che sta parlando uno che del "principio di realtà" se ne frega volentieri, va benissimo come hai fatto tu. Insomma, bellissimo.
 
Top
Mac!
view post Posted on 24/9/2014, 12:19




Ah, ma lo sapete che questo film è diventato uno spettacolo teatrale? ^_^
 
Top
emilgollum
view post Posted on 24/9/2014, 12:25




CITAZIONE (Mac! @ 24/9/2014, 13:19) 
Ah, ma lo sapete che questo film è diventato uno spettacolo teatrale? ^_^

la forza di Cinematik!

n.b. Sarebbe stato bello esserci.
 
Top
Merlino*
view post Posted on 24/9/2014, 12:25




Cioè?
 
Top
view post Posted on 24/9/2014, 12:28
Avatar

Cinefilo Ad Honorem

Group:
Member
Posts:
26,550

Status:


Innanzitutto bravo Mac.

E ora sarei curioso che i cinematikini dell'ultim'ora (un quadriennio, praticamente) lo leggessero e gli/ci dicessero la loro, confrontandosi anche con lo spaventoso numero di recensioni (e punti di vista diversi e originali) che affollavano questa sezione del forum.
 
Web  Top
Mac!
view post Posted on 24/9/2014, 12:32




CITAZIONE (Merlino* @ 24/9/2014, 13:25) 
Cioè?

L'ho riscritto e portato ad un piccolo festival teatrale di Bologna, che dà la possibilità di mettere in scena opere originali in luoghi della città da riqualificare... così abbiamo potuto rappresentarlo proprio nel parco di un insieme di condominii, e ne abbiamo fatto una specie di spettacolo itinerante ed interattivo. Parliamo di una rappresentazione molto semplice, di una sola sera, ma piacque molto :)
 
Top
uomo_d
view post Posted on 5/10/2014, 11:25




Questo titolo mi ispira...ma è recuperabile in qualche modo?
 
Top
Merlino*
view post Posted on 5/10/2014, 11:54




QUI è ancora rintracciabile
 
Top
uomo_d
view post Posted on 6/10/2014, 10:33




letto ieri in treno...bel film, mi è piaciuto. non so che fine abbia fatto il produttore, e penso che una recensione, oggi come oggi, interessi poco.

ho letto le opinioni "d'epoca" e mi ritrovo in molti commenti sopra. nel complesso una bella trovata. e, col senno di poi, scopro che il mio "l'assemblea condominiale" aveva una sorta di padre nobile cinematikino alle spalle.
 
Top
Merlino*
view post Posted on 6/10/2014, 11:11




CITAZIONE (uomo_d @ 6/10/2014, 11:33) 
letto ieri in treno...bel film, mi è piaciuto. non so che fine abbia fatto il produttore, e penso che una recensione, oggi come oggi, interessi poco.

ho letto le opinioni "d'epoca" e mi ritrovo in molti commenti sopra. nel complesso una bella trovata. e, col senno di poi, scopro che il mio "l'assemblea condominiale" aveva una sorta di padre nobile cinematikino alle spalle.

Se leggi tre risposte sopra capirai che al produttore potrebbe ancora interessare :P
 
Top
9 replies since 13/1/2008, 17:47   153 views
  Share